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Diagnostica morfologica: Neuroradiologia - Centauro

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758<br />

1. Tomografia<br />

computerizzata<br />

2. Risonanza<br />

magnetica<br />

A • Finalità dell’accertamento<br />

II - NEOPLASIE CEREBRALI<br />

Le principali finalità dello studio neuroradiologico dei processi neoplastici sono:<br />

– evidenziare la lesione, attraverso l’alterazione densitometrica (alla TC) e di segnale (alla<br />

RM) da essa causata, differenziandola da altre lesioni che possono causare alterazioni simili,<br />

infarti cerebrali acuti in primis;<br />

– localizzare la lesione (intra o extra-assiale, sovra o sottotentoriale) e definirne con la maggiore<br />

precisione possibile limiti e rapporti, anche grazie alla somministrazione di mezzo<br />

di contrasto;<br />

– valutare l’effetto massa e le conseguenze sulle strutture cerebrali (compressioni, dislocazioni,<br />

ernie);<br />

– valutarne le caratteristiche (necrosi, calcificazioni, edema perilesionale, emorragie, rottura<br />

della barriera emato-encefalica);<br />

– dare indicazioni relative alla possibile natura istologica e al grado di aggressività;<br />

– definirne, in ottica prechirurgica, la vascolarizzazione e i rapporti con vasi arteriosi e venosi;<br />

tale valutazione è di particolare importanza nel caso dei meningiomi, dove è necessario<br />

valutare il contributo specifico dei singoli assi arteriosi (eventuale embolizzazione<br />

preoperatoria), le eventuali infiltrazioni e trombosi dei seni venosi e l’inglobamento di<br />

importanti vasi arteriosi.<br />

B • Semeiotica elementare<br />

Le neoplasie sono, di norma, ipodense. Alcune neoplasie (linfomi, medulloblastomi) sono<br />

iperdensi a causa di una alta cellularità, con elementi cellulari caratterizzati da grande nucleo<br />

e scarso citoplasma; l’iperdensità può anche essere correlata alla presenza di microcalcificazioni.<br />

Le aree cistico-necrotiche sono caratterizzate da ipodensità, più marcata di quella liquorale.<br />

Le emorragie intra-assiali appaiono come aree iperdense, pressoché immediatamente dopo<br />

l’episodio emorragico, la cui densità va progressivamente diminuendo con il passare del tempo<br />

fino a diventare isodense a 20 giorni-1 mese di distanza e, successivamente, ipodense.<br />

Le calcificazioni sono iperdense, con densità simile a quella ossea.<br />

L’edema perilesionale appare come una ipodensità più o meno tenue, che interessa la sostanza<br />

bianca perilesionale, e che tende ad estendersi lungo i tratti della sostanza bianca (digitazioni).<br />

La presa di contrasto deve essere valutata comparando immagini acquisite sulle medesime<br />

coordinate spaziali prima e dopo la somministrazione di contrasto, fotografate con i medesimi<br />

valori di livello e finestra e può essere assente, lieve, moderata, marcata; è anche importante valutarne<br />

l’uniformità (omogenea o disomogenea).<br />

L’evidenziazione di aree di erosione ossea (osteolisi) e di aumento dello spessore osseo (iperostosi)<br />

è di fondamentale importanza, in presenza di una neoplasia extra-assiale, in quanto tipiche<br />

dei meningiomi.<br />

Importante è anche l’esistenza di impronte sulla teca cranica interna dovute a lesioni di origine<br />

congenita o a lento accrescimento (cisti aracnoidee).<br />

L’effetto massa deve essere valutato sulla base della compressione e dell’eventuale spostamento<br />

oltre la linea mediana delle strutture ventricolari e dell’obliterazione dei solchi corticali.<br />

La diagnosi differenziale tra lesione intra-assiale e lesione extra-assiale è molto più agevole<br />

in RM: la neoplasia intra-assiale è circondata in tutte le scansioni da tessuto cerebrale, quindi<br />

la tomografia computerizzata può essere sufficiente. Se invece la neoformazione è superficiale,<br />

per una corretta valutazione è imprescindibile la RM.<br />

La maggior parte dei tumori sono iso-ipointensi in T1 ed iperintensi in DP e T2. Una iperintensità<br />

in T1, d’altronde, può essere causata esclusivamente dal grasso (lipomi) e da sostanze<br />

paramagnetiche, quali melanina (metastasi da melanoma) e prodotti di degradazione dell’emoglobina<br />

(individuazione di emorragie intratumorali anche non recenti).<br />

I tumori ad elevata cellularità (medulloblastomi, linfomi) sono caratterizzati da una tendenza<br />

all’iperintensità in DP; i meningiomi tendono invece all’isointensità in tutte le sequenze, e<br />

– se di piccole dimensioni – possono essere misconosciuti all’esame di base.<br />

Parte Quinta • Procedimenti diagnostici nella patologia neurochirurgica

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