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Una proposta <strong>in</strong>aspettata<br />

Di quei viol<strong>in</strong>i suonati dal vento<br />

Nella capitale federale non c’erano differenze di clima tra<br />

primavera ed estate, quel giorno mi ero portato l'im<strong>per</strong>meab<strong>il</strong>e.<br />

Il su<strong>per</strong>visore mi chiamò <strong>per</strong> telefono dicendomi che avremmo<br />

pranzato <strong>in</strong>sieme.<br />

Era sempre stato gent<strong>il</strong>e con me, aveva una voce profonda e<br />

calma, non aveva mai avuto occasione di cambiare tono, io mi ero<br />

sempre dimostrato all’altezza dei suoi ord<strong>in</strong>i, non l’avevo mai<br />

deluso.<br />

Il suo atteggiamento era differente da quello dell'<strong>in</strong>gegnere che<br />

diventava giorno dopo giorno più aggressivo e <strong>in</strong>sultava <strong>in</strong><br />

cont<strong>in</strong>uazione i nuovi arrivati.<br />

Nonostante <strong>il</strong> mio ufficio avesse le pareti, udivo le sue cont<strong>in</strong>ue<br />

urla, m’<strong>in</strong>fastidivano, ne avrei parlato con mio suocero.<br />

“Come si può lavorare con uno che cont<strong>in</strong>ua a urlare?”<br />

Capivo <strong>il</strong> ruolo, ma si comportava <strong>in</strong> un modo esagerato <strong>in</strong> fatto<br />

d’arroganza. L’ufficio <strong>per</strong> quell’<strong>in</strong>dividuo era <strong>il</strong> luogo dove sfogare le<br />

sue turbe psichiche, che non erano poche, tanti anni passati nel<br />

chiuso di un sottomar<strong>in</strong>o avevano lasciato <strong>il</strong> segno!<br />

I miei virtuali colleghi sembravano più <strong>in</strong>fermieri alle prese con<br />

un malato di mente che programmatori e mi sarebbe piaciuto<br />

conoscere i loro reali pensieri.<br />

L’<strong>in</strong>vito a pranzo del su<strong>per</strong>visore non mi preoccupò, mi avrebbe<br />

annunciato un <strong>in</strong>carico di maggiore responsab<strong>il</strong>ità, una promozione,<br />

ero stanco di cont<strong>in</strong>uare a fare modifiche ai soliti programmi dei<br />

quali non sapevo la dest<strong>in</strong>azione f<strong>in</strong>ale! La mia carriera stava<br />

prendendo una decisa svolta! Un dubbio mi venne:<br />

“Perché non me lo comunicava mio suocero? Come <strong>per</strong>ché, <strong>per</strong><br />

farmi una sorpresa! La sera stessa ci sarebbe stata una festa, se avessi<br />

chiamato a casa, i preparativi sarebbero stati <strong>in</strong> corso”.<br />

C’<strong>in</strong>contrammo alla reception. Era alto e grosso, mi str<strong>in</strong>se la

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