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-Meglio che nessuno ti veda, sopporta con rassegnazione, sarà<br />

questione di m<strong>in</strong>uti.<br />

Ci fermammo davanti ad una chiesa, <strong>il</strong> suono delle campane era<br />

<strong>in</strong>confondib<strong>il</strong>e.<br />

Mi ripresero sotto braccio e mi trasc<strong>in</strong>arono dentro un caseggiato.<br />

Salimmo due lunghe rampe di scale, io sollevato da terra. Mi<br />

fecero <strong>per</strong>correre un corridoio e mi sp<strong>in</strong>sero dentro una stanza.<br />

-Ora ti togliamo le manette, stai buono, non ci vorrà molto.<br />

Qualcuno armeggiò con destrezza tra i miei polsi e dopo un<br />

secondo i ferri si aprirono.<br />

Avevo le mani libere, durò un istante, entrambi gli <strong>in</strong>dividui me le<br />

bloccarono nelle loro.<br />

-Ora ti togliamo <strong>il</strong> cappuccio, ti mettiamo faccia contro <strong>il</strong> muro,<br />

non ti voltare prima di aver sentito la porta chiudersi.<br />

Non potevo che ubbidire.<br />

La porta si chiuse a doppia mandata.<br />

A volto sco<strong>per</strong>to mi accorsi che la stanza era avvolta nella<br />

penombra. Quando mi abituai alla scarsità di luce, identificai un<br />

letto e mi sedetti sul bordo.<br />

Ero sudato, mi dolevano i polsi e la schiena.<br />

Dei passi <strong>per</strong>corsero <strong>il</strong> corridoio e si fermarono alla porta della<br />

mia camera.<br />

I battiti del mio cuore salirono alle stelle e i nervi si tesero come<br />

corde di viol<strong>in</strong>o.<br />

Da sotto la porta qualcuno fece scorrere una busta.<br />

I passi si allontanarono con la stessa andatura. La busta era<br />

sig<strong>il</strong>lata con la ceralacca rossa e dentro c’era un biglietto piegato <strong>in</strong><br />

due:<br />

Ti abbiamo accolto come un figlio e tu ci hai deluso, non possiamo tollerare <strong>il</strong><br />

tuo tradimento, hai mancato ai tuoi doveri, troveremo <strong>il</strong> modo, con l’aiuto della<br />

provvidenza, di farti rientrare <strong>in</strong> Italia, da oggi non sei più parte della nostra<br />

famiglia, domani <strong>in</strong>izieremo le pratiche <strong>per</strong> l’annullamento del matrimonio.<br />

La scrittura era di mia suocera, Donna Olga, la riconobbi senza<br />

tema di smentita.

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