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Io e te che facemmo <strong>in</strong>vidia al mondo<br />

Con Carla trascorsi i venti giorni che seguirono e furono tutti<br />

splendidi.<br />

La compagnia accettò le due ragazze con entusiasmo.<br />

Carla conosceva l’italiano, l’<strong>in</strong>glese e lo spagnolo, meno <strong>il</strong><br />

francese. Bea conosceva l’<strong>in</strong>glese e <strong>il</strong> francese, poco l’italiano, quel<br />

che bastava più <strong>per</strong> capirlo che <strong>per</strong> parlarlo.<br />

Furono d’aiuto fra noi ragazzi italiani e le ragazze straniere,<br />

fac<strong>il</strong>itando la conoscenza, <strong>il</strong> dialogo e l’armonia, elim<strong>in</strong>ando<br />

<strong>in</strong>comprensioni e meglio <strong>in</strong>terpretando gusti e desideri altrui.<br />

Il fatto che quattro membri della compagnia, due dei quali i leader<br />

<strong>in</strong>discussi, formassero due coppie fisse, dimostrando reciproco<br />

affetto, creava una nuova atmosfera di affiatamento e di stab<strong>il</strong>ità. Un<br />

esempio da seguire.<br />

Di quei venti giorni ne passammo una buona metà con la<br />

compagnia, trascorrendo <strong>il</strong> tempo tra la spiaggia e <strong>il</strong> Cam<strong>in</strong>ito.<br />

Carla fece amicizia con mia nonna, la salutava, le parlava nei rari<br />

momenti di pausa dal gioco delle carte, la simpatia fu reciproca.<br />

Le due ragazze furono le nostre prime tifose nelle partite di calcio<br />

che disputammo v<strong>in</strong>cendo come previsto <strong>il</strong> torneo, S<strong>il</strong>vio parando<br />

l'imparab<strong>il</strong>e, io segnando da posizioni impossib<strong>il</strong>i.<br />

In quelle occasioni Carla conobbe mio padre. La mia famiglia non<br />

frequentava la nostra spiaggia, non voleva che mia sorella venisse a<br />

contatto con la realtà che io e mia nonna vivevamo, pensavano di<br />

tenerla lontana da tutti i guai del mondo.<br />

Bea aveva l’automob<strong>il</strong>e, circostanza che mai si era verificata <strong>in</strong><br />

passato, e trascorremmo qualche giornata lontano dalla compagnia,<br />

una volta agli scavi archeologici, giard<strong>in</strong>o botanico compreso,<br />

un’altra alle terme, poi <strong>in</strong> quel borgo devastato dal terremoto, mai<br />

ricostruito e ora abitato da una comunità d’artisti vari.<br />

La sera tornavamo dai nostri amici, la compagnia era la nostra<br />

famiglia.<br />

Quando passavamo la giornata <strong>in</strong> spiaggia, colazione, pranzo e

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