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i passi lenti, la testa ricurva.<br />

Entrai <strong>in</strong> stazione <strong>in</strong>sieme al treno, <strong>il</strong> biglietto l’avevo fatto <strong>il</strong><br />

giorno prima. Dal treno nessuno scese e solo io salii. Non mi<br />

sedetti, di posti liberi ce n’erano a volontà, rimasi al f<strong>in</strong>estr<strong>in</strong>o f<strong>in</strong>o<br />

alla partenza che avvenne <strong>in</strong> tempo <strong>per</strong> vedere mia nonna che mi<br />

salutava dal lungomare.<br />

Un altro segno del dest<strong>in</strong>o, l’<strong>in</strong>terruzione della partita a scala<br />

quaranta?<br />

Scelsi uno scompartimento vuoto, chiusi le tend<strong>in</strong>e e piansi,<br />

galleria dopo galleria.<br />

Mi salvò dalla dis<strong>per</strong>azione <strong>il</strong> ricordo dei viaggi che facevamo <strong>in</strong><br />

treno io e mia nonna.<br />

Già da piccolo mi faceva trascorrere un paio di mesi sulla riviera<br />

romagnola, affittavamo una piccola casa di due stanze con cuc<strong>in</strong>a di<br />

proprietà di pescatori che nel <strong>per</strong>iodo estivo si ritiravano nella<br />

baracca degli attrezzi.<br />

I viaggi erano particolari, mia nonna sceglieva <strong>il</strong> treno più lento,<br />

un accelerato, quello con la porta <strong>per</strong> ciascun scompartimento e a<br />

ogni stazione scendeva <strong>per</strong> parlare con qualcuno, ferroviere,<br />

portabagagli, viaggiatore occasionale.<br />

Io rimanevo seduto ad aspettarla, con l’ord<strong>in</strong>e di scendere alla<br />

prima fermata e di recarmi presso la locale stazione dei carab<strong>in</strong>ieri<br />

se <strong>il</strong> treno fosse partito senza di lei, lì mi avrebbe raggiunto.<br />

Saliva qualcuno, la domanda era d’obbligo.<br />

-Cosa ci fai da solo, bel bamb<strong>in</strong>o?<br />

-Mia nonna mi aspetta dai carab<strong>in</strong>ieri alla prossima stazione.<br />

Mi guardavano <strong>in</strong>terdetti senza sa<strong>per</strong>e cosa dire, l’arrivo di mia<br />

nonna chiariva tutto.<br />

In quei due mesi non c’eravamo solo noi due, a turno venivano le<br />

nipoti di mia nonna, più grandi di me di <strong>qui</strong>ndici anni e dormivamo<br />

tutti nella stessa stanza.<br />

Erano gli anni c<strong>in</strong>quanta, i discorsi delle donne non sarebbero<br />

mutati nel tempo, riguardavano i rapporti con i maschi.<br />

Venivano <strong>in</strong> vacanza <strong>per</strong> <strong>il</strong> riposo e <strong>il</strong> bisogno di iodio, ma erano<br />

scuse. Tutte le sere, prima di uscire e non di rado nel primo

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