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la sicilia dalle infinite perle 2 - Baha'i Milano

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Al<strong>la</strong> sinistra del<strong>la</strong> nave si trovava, invece, <strong>la</strong> Sicilia:<br />

splendida nei suoi tratti di costa e dal<strong>la</strong> flora lussureggiante.<br />

Nel mese di marzo gli aranci, i limoni ed i mandarini, saranno<br />

stati in piena fioritura, cosicché l’odore del<strong>la</strong> zagara,<br />

proveniente dall’entroterra <strong>sicilia</strong>no, avrà accompagnato il<br />

passaggio di ‘Abdu’l-Bahá lungo lo Stretto di Messina. Egli<br />

avrà inoltre scrutato, al<strong>la</strong> Sua sinistra, le rigogliose piane di<br />

Catania, Acireale, Giarre, Fiumefreddo, Gaggi, Ca<strong>la</strong>tabiano,<br />

Mitoggio e Giardini. Avrà scorto probabilmente Taormina,<br />

adagiata sull’ultimo spuntone dei monti Peloritani.<br />

La veduta dell’Etna<br />

Durante il suo viaggio per mare, poco prima di attraversare lo<br />

Stretto di Messina, ‘Abdu’l-Bahá vide anche l’Etna. L’aspetto che<br />

lo impressionò di più di questo vulcano fu l’elevato numero di<br />

crateri che si aprono lungo tutto il versante orientale del<strong>la</strong><br />

montagna. Nel<strong>la</strong> sua fervida immaginazione, volta a tradurre<br />

qualsiasi cosa in un messaggio spirituale, il Maestro paragonò<br />

quei coni vulcanici a delle bocche da fuoco che erano state messe<br />

dal<strong>la</strong> natura, una accanto all’altra, per mostrare <strong>la</strong> loro<br />

spaventosa potenza. Nel suo diario Mírzá Mahmud-i-Zarqání<br />

riferisce che ‘Abdu’l-Bahá approfittò del<strong>la</strong> vista di quei crateri<br />

per <strong>la</strong>nciare uno dei Suoi messaggi di pace. Per far questo, Egli<br />

sfruttò le analogie lessicali che esistono, in lingua araba, tra <strong>la</strong><br />

voce cannone (riferita alle navi da guerra) ed il vocabolo bocca da<br />

fuoco (attribuito ai vulcani) che in ciascuno di questi due casi si<br />

riconducono al<strong>la</strong> stessa paro<strong>la</strong> semitica mudammir che significa<br />

distruttore.<br />

E disse per questa ragione:<br />

“I veri vulcani che devastano le città sono le navi da guerra. Sono<br />

proprio loro le forze distruttrici dell’edificio dell’umanità. Quando<br />

accadrà che queste navi da guerra cambieranno il loro rovinoso<br />

compito per diventare navi da trasporto passeggeri?” 30.

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