la sicilia dalle infinite perle 2 - Baha'i Milano
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Bahá’u’lláh” 72. Seppure in maniera più circoscritta, era già<br />
accaduto qualcosa d’analogo nel 1953, all’indomani del suo<br />
arrivo a Taormina. In quest’altra occasione un cameriere che<br />
par<strong>la</strong>va bene l’inglese e che prestava servizio in albergo,<br />
dopo avere visto <strong>la</strong> foto di ‘Abdu’l-Bahá, sul<strong>la</strong> scrivania<br />
d’Emma Mandell Rice, accettò Bahá’u’lláh quale<br />
Manifestazione di Dio. Dopo di lui, fece lo stesso, nel giro di<br />
circa due mesi, anche l’addetta del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vanderia dello stesso<br />
albergo.<br />
Nell’apprendere queste notizie, Shoghi Effendi esultò di<br />
gioia ed il 13 aprile 1954 sua moglie Rúhíyyíh Rabbani<br />
scrisse, per suo conto, una lettera all’Assemblea Spirituale<br />
Nazionale dei Bahá’í d’Italia e Svizzera dicendo: “Egli è<br />
stato partico<strong>la</strong>rmente compiaciuto di come prosegue il<br />
<strong>la</strong>voro nelle aree pionieristiche assegnate al vostro corpo<br />
nazionale. La recente registrazione di un numero di credenti<br />
in Sicilia, è stata una notizia assai gradita, ed egli ritiene che<br />
i pionieri col rendersi cari ai loro conoscenti nelle loro<br />
nuove sedi e usando tatto e saggezza per stabilirsi come<br />
membri del<strong>la</strong> comunità in cui essi ora risiedono, attireranno<br />
molte simpatie e riusciranno, non soltanto con i loro sforzi<br />
ma anche con l’assistenza di insegnanti viaggianti, a portare<br />
all’accettazione molti nuovi credenti”.<br />
I successivi trasferimenti.<br />
Vista l’inevitabilità di <strong>la</strong>sciare Taormina, <strong>la</strong> successiva<br />
scelta d’Emma Mandell Rice ricadde, per opportunità di cura<br />
visto anche il suo stato di salute, su Ginevra, in Svizzera. Qui<br />
lei soggiornò per un anno intero poi, nel 1955, dietro<br />
l’interessamento di un funzionario del Dipartimento degli<br />
Esteri degli Stati Uniti d’America, poté far ritorno in Sicilia.<br />
A quel punto soggiornò per tre anni a Palermo, dal 1955<br />
fino al 1958. Dopo questa data tornò negli Stati Uniti<br />
d’America e qui si distinse, ancora una volta, per i suoi