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la sicilia dalle infinite perle 2 - Baha'i Milano

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Davanti alle luci del<strong>la</strong> città di Messina<br />

Quando ‘Abdu’l-Bahá attraversò le acque antistanti il porto di<br />

Messina, <strong>la</strong> stretta striscia di mare era percorsa da molte navi tra<br />

cui i ferry boats: che erano delle imbarcazioni in grado di<br />

trasportare, una al<strong>la</strong> volta, le carrozze del treno. Mírzá<br />

Mahmud-i-Zarqání riferisce in proposito che:<br />

“Quando <strong>la</strong> città di Messina apparve all’orizzonte, incastonata nel<br />

cuore del<strong>la</strong> montagna e rischiarata <strong>dalle</strong> luci, quel pezzo di terra<br />

sembrò un cielo risplendente di stelle. Era uno spettacolo maestoso,<br />

tanto più perché era osservato e goduto da ‘Abdu’l-Bahá” 31.<br />

Il Maestro non si <strong>la</strong>sciò, insomma, suggestionare <strong>dalle</strong> macerie<br />

del<strong>la</strong> città distrutta dal terremoto, ma si soffermò, invece, sul<br />

bagliore delle prime <strong>la</strong>mpade a gas, che illuminavano <strong>la</strong> città di<br />

Messina conferendole un aspetto quasi regale, in qualche modo<br />

paragonabile a quelle anime sante e a quei cuori gentili che un<br />

giorno avrebbero trasformato, queste stesse sponde, in una<br />

riviera d’amore e di pace.<br />

Nel porto di Napoli<br />

Lasciata al crepuscolo <strong>la</strong> Sicilia, il Cedric raggiunse il<br />

Golfo di Napoli <strong>la</strong> mattina successiva, presumibilmente alle<br />

prime luci dell’alba del 27 marzo 1912. Al <strong>la</strong>rgo, nel Golfo di<br />

Napoli, era ben visibile il Vesuvio: con il suo “codazzo<br />

fumoso, maestoso e terribile” 32. Solo sei anni prima, nel<br />

1906, il vulcano era entrato, infatti, in eruzione e gli<br />

strascichi di questo stato di cose erano ben visibili davanti<br />

agli occhi di tutti.<br />

Per evitare che potessero sorgere equivoci con <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione locale e con le autorità marittime, il Maestro<br />

decise di non scendere dal<strong>la</strong> nave: né lui e nemmeno i suoi<br />

amici. Tutti loro indossavano, infatti, degli abiti di foggia<br />

orientale e questo poteva comportar loro delle difficoltà,<br />

giacché in quel momento l’Italia era in guerra contro <strong>la</strong>

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