la sicilia dalle infinite perle 2 - Baha'i Milano
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una fettina di mortadel<strong>la</strong> o un pezzettino di ricotta sa<strong>la</strong>ta.<br />
(…) Non avevamo l’acqua in tutte le case e si andava a<br />
prender<strong>la</strong> al<strong>la</strong> fontana, in piazzetta Fillea. I bambini<br />
giocavano per strada: ai bottoni, alle mandorle, al<br />
rimpiattino ed al pallone (fatto di stracci). Come distrazione<br />
si andava in oratorio, dai Salesiani, dove tutti eravamo boy<br />
scout.”.<br />
Le tradizioni di quegli anni erano tante e più che mai<br />
singo<strong>la</strong>ri e variopinte, sul piano folcloristico. Interessante era<br />
quel<strong>la</strong> che si ripeteva, ogni anno, nel<strong>la</strong> ricorrenza del giorno<br />
dei defunti: con gli adulti che, in memoria dei parenti morti,<br />
mettevano “sotto il letto, del<strong>la</strong> mostarda, dei fichi secchi ed<br />
altra frutta secca”. Il dolce tipico di quest’anniversario era<br />
rappresentato da alcuni biscotti detti “ossa di morto” <strong>la</strong> cui<br />
degustazione si accompagnava ad una preghiera in onore dei<br />
defunti. In quegli anni <strong>la</strong> stagione turistica di Taormina si<br />
svolgeva in prevalenza d’inverno. Ricorda ancora Giuseppe<br />
Buciuni che in paese “c’erano tanti artigiani: tanti sarti,<br />
calzo<strong>la</strong>i, botteghe di vino dove si giocava a carte e tanti<br />
negozi di generi alimentari. Ogni anno si svolgeva, al campo<br />
sportivo, <strong>la</strong> partita fra i sarti ed i barbieri. In agosto e in<br />
settembre si andava a piedi, per devozione, al<strong>la</strong> chiesa del<strong>la</strong><br />
‘Madonna del<strong>la</strong> Rocca’ e per andare al<strong>la</strong> ‘Madonna del<strong>la</strong><br />
Catena’ si partiva alle tre del mattino”.<br />
Le motivazioni di una scelta<br />
Sul come e sul perché Emma Mandell Rice giunse proprio a<br />
Taormina e non altrove in Sicilia, possiamo fare solo delle<br />
congetture ed esprimere delle supposizioni. Intanto bisogna far<br />
notare che a partire dagli anni ‘20 era un’abitudine abbastanza<br />
diffusa e consolidata, da parte dei credenti Bahá’í americani che<br />
decidevano di trasferirsi in Europa, di prendere residenza in una<br />
località abbastanza affermata sul piano dell’offerta turistica e<br />
del<strong>la</strong> ricettività alberghiera. Lo scopo di questa loro scelta era di<br />
non incontrare grosse difficoltà riguardo al<strong>la</strong> comprensione, in