Dorando Pietri tra mito e realtà - Carpidiem

Caratteristiche di Dorando
Dopo la vittoria alla Sesta Maratona Dilettanti di
Parigi, tenutasi il 15 ottobre del 1905, alla quale
partecipavano 150 atleti, che vedeva come favorito
il francese Gaston Regueneau, Dorando saliva
all’attenzione internazionale ed erano in molti ad
osservarlo, cercando di individuarne i suoi punti
di forza. Sulla stampa di quel periodo si legge:
“[...] Inflessibile tenacia... volontà ferrea... Di
prima vista il Pietri non dimostra ciò che realmente
vale; ma esaminandolo bene… si scorge a
priori la formidabile sua struttura, tutta nervi,
tutta energia... la sua andatura indiavolata stacca
i più forti suoi avversari... Non è un corridore
estetico come sarebbe il Lunghi... Il Pietri è di
media statura corre un po’ curvo, a passi fittissimi...”
“E’ solo nell'occhio vivace, irrequieto che si può
presagire in Pietri Dorando un campione podista.
Il rimanente della sua costituzione fisica non tradirebbe
nel giovane piccolo e non tarchiato il vincitore
di una maratona parigina e di innumerevoli
gare classiche italiane. Ma in corsa, quando procede
con la sua azione elastica, lunga e non priva
di eleganza...”
Il giornalista Angelo Vacchieri che, senza averlo
mai incontrato, lo andò ad intervistare in caserma
scrisse: “ [...] Non potei nascondere al forte
podista il mio stupore nel vederlo tanto minuscolo,
lui che in Francia aveva sollevato tanto rumore
di fama e gli chiesi scherzando: - Tanto campione
in sì minuscolo corpo!? - Vedi, mi rispose il Pietri
che è un giovanotto pieno d'esprit, noi piccoli presentiamo
minor bersaglio alla stanchezza...”
Stralci attinti da ritagli giornalistici originali conservati presso
l’Archivio della Società Ginnastica “La Patria” - Carpi
Riproduzioni dagli originali conservati presso il C.R.E. - Carpi.
Riproduzione dall’originale conservato presso la Società Ginnastica “La Patria” - Carpi.
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