Dorando Pietri tra mito e realtà - Carpidiem

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30 Il vantaggio di Dorando su Hayes Riproduzioni dalla stampa sportiva inglese Le due immagini a confronto, prese all’altezza della torre Harlesden Clock quando l’orologio segnava rispettivamente le 5,10 e le quasi 5,15 pomeridiane, documentano il vantaggio di Dorando di almeno quattro minuti su Hayes.
“[…] Aspettiamo tutti – 80.000 persone – l’uomo che apparirà per primo allo stadio. È un’attesa bella e snervante. Gli occhi di tutti sono rivolti a quella apertura da cui spunterà il vincitore… E finalmente egli spunterà. Quanto è diverso da quel vincitore esultante che aspettavamo! Da quell’arco di accesso spuntò un piccolo uomo, con pantaloncini da corsa rossi… sobbalzò al suo ingresso nello stadio quando sentì il ruggito dell’applauso. Poi si voltò debolmente a sinistra e cominciò a trotterellare stanco lungo la pista. Intorno a lui si accalcarono amici e altre persone vogliose di incoraggiarlo… Si videro gesti disperati… Santo cielo: il corridore è svenuto; è possibile che proprio all’ultimo momento il premio possa sfuggirgli dalle mani? Gli occhi di tutti sono fissi sulla zona dell’arco. Finora nessun altro corridore è apparso. Poi si leva un grande sospiro di sollievo. Non credo che in tutta questa grande folla ci sia una sola persona che desideri vedere la vittoria sfuggire a questo piccolo italiano… si è rialzato e le sue piccole gambe hanno ripreso a correre con uno stile incoerente… si sente un boato di rammarico quando egli cade di nuovo e un applauso quando si rialza. È orribile ma anche affascinante questa battaglia tra un obbiettivo da raggiungere e una figura ormai esausta. Di nuovo, per un tratto di circa 100 yard, egli corre alla solita maniera… poi di nuovo un collasso e mani generose lo salvano da una caduta più seria… Sotto l’arco passa un altro corridore, Hayes. Con le stelle e strisce sulla maglia. Procede abbastanza bene, nei limiti delle sue forze. Ma all’italiano mancano solo 20 yard, se può farcela. Egli si riprende. Non c’è traccia di lucidità sul suo volto, eppure le gambe riprendono il loro movimento strano e automatico… dondola ed oscilla ma riesce comunque a raggiungere il traguardo… egli è arrivato all’estremo della esistenza umana. Nessun antico romano fu forse così coraggioso da superare il Dorando all’Olimpiade del 1908. In ogni caso quella grande razza non è ancora estinta. “[…] Quando il ricordo di questa grande corsa del 1908 si sarà esaurito rimarrà negli occhi di tutti la visione di quella faccia tormentata, di quegli occhi evanescenti, e di quelle gambe rosse che portarono Dorando alla vittoria. Mentre scrivo corre voce che egli sia stato squalificato. Se questo è vero, sarebbe proprio una tragedia. Ma ci sono premi che vanno al di là del ramo di quercia e della medaglia. La grande prestazione dell’italiano non sarà mai cancellata dai libri dello sport, indipendentemente dalle decisioni che prenderà la giuria.” Estratto dal resoconto di Arthur Conan Doyle, pubblicato sul Daily Mail il 25 luglio 1908. 31
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