Dorando Pietri tra mito e realtà - Carpidiem
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<strong>Dorando</strong> rien<strong>tra</strong> nel mondo dello sport<br />
Nel 1936 il C.O.N.I. gli prospettava la possibilità di assumere<br />
il ruolo di allenatore nella specialità di Maratona e, sempre in<br />
quell’anno, <strong>Dorando</strong> veniva nominato Cavaliere della Corona<br />
d’Italia.<br />
Nel 1941, Il Partito Nazionale Fascista, su suggerimento del<br />
C.O.N.I., conferì medaglie d’oro al valore atletico ai vincitori di<br />
Olimpiade a partire da quella del 1908; anche a <strong>Dorando</strong><br />
<strong>Pietri</strong>, seppure squalificato, venne attribuito il riconoscimento.<br />
Sotto l’aspetto morale questi riconoscimenti forse arrivavano<br />
a lenire il rammarico dovuto all’interruzione del professionismo<br />
sportivo per gravi motivi di salute, la pesante delusione<br />
derivante da investimenti sbagliati nei quali aveva visto sfumare<br />
i sudatissimi guadagni, forse lo sbigottente silenzio<br />
dopo il clamore quasi assordante della stampa e probabilmente<br />
non solo della stampa.<br />
In veste diversa, da veterano esperto, con un ruolo più che riconosciuto,<br />
ritornava a calcare la scena sportiva.<br />
Riproduzioni dalle stampe e dai documenti originali conservate presso il C.R.E., l’ Archivio Società Ginnastica “La Patria” Carpi e di proprietà di Rosanna Dimitri.<br />
16-07-2008 17:33:48<br />
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