Dorando Pietri tra mito e realtà - Carpidiem

Prospetto dell’Hotel Dorando su via Berengario -
Riproduzione dall’originale del progetto dell’architetto Arturo Prati conservato presso l’Archivio Nuovo dell’Archivio Storico del Comune di Carpi.
Il sodalizio fraterno Dorando e Ulpiano Pietri assumeva ulteriore concretezza nella fase immediatamente successiva al ritiro del
maratoneta dalla compagine sportiva. L’Hotel Dorando era infatti intestato ad entrambi i fratelli e coronava un sogno forse maggiormente
rispondente al riscatto sociale di Ulpiano che, da dipendente dell’Hotel Sackville a Bexhill on Sea, a Carpi diventava
contitolare del Grand’Hotel Dorando.
A tal proposito, Umberto Becchi rilasciava questa memoria: "Assieme al fratello Ulpiano, investì l'ingente capitale guadagnato
in un grande albergo, un albergo che, per quei tempi era favoloso; [il locale] si animava dei signori di Carpi che andavano a
prendere il caffè… era tabù per gli altri, non si azzardavano nemmeno! Con tutti i divani di velluto, tavoli di marmo, pianoforte
elettrico che si metteva su una moneta da 10 centesimi ed era la musica sulla carta che suonava! Poi leggevano i giornali con
la stecca... Avevano fatto fare anche da una ditta di ceramica tutto il servizio di piatti, scodelle, ecc. ... con l'insegna U.D.P., Ulpiano
Dorando Pietri, una cosa favolosa per quei tempi! Che qualche bello spirito aveva poi battezzato: Utile dei piedi...”
In quest’ultima frase di memoria si percepisce un tratto critico rispetto ad una vicenda che aveva suscitato umori e commenti
contrastanti. La stampa locale, attenta a segnalare l’apertura di nuovi esercizi commerciali o anche il solo rinnovo vetrine, nulla
riporta sull’inaugurazione del Grand’Hotel Dorando che però, sul finire del 1911, inizia a comparire nell’elenco abbonati del telefono
di Carpi.
Vista dell’Hotel Dorando su via Berengario - Riproduzione dalla cartolina originale Collezione di Alfiero Malavasi
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