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Iliade

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ma qui tem'io d'assai qualche sinistro,<br />

qui dove questo inviperito Ettorre,<br />

che del gran Giove si millanta figlio,<br />

guida i Teucri, e s'avventa come fiamma.<br />

Ma se in mente a voi pone un qualche iddio<br />

di contrastargli, e di dar core altrui,<br />

certo mi fo che lungi dalle navi<br />

respingerete il suo furor, foss'anco<br />

lo stesso Giove che gl'infonde ardire.<br />

Così parla Nettunno, e collo scettro<br />

toccandoli ambidue, per le lor membra<br />

una divina vigorìa diffuse,<br />

che tutta alleggerendo la persona<br />

alle man polso aggiunse, ed ali al piede;<br />

e ciò fatto, sparì colla prestezza<br />

di veloce sparvier, che nella valle<br />

visto un augello, da scoscesa rupe<br />

si precipita a piombo su la preda.<br />

Aiace d'Oilèo s'accorse il primo<br />

del portento; e al figliuol di Telamone<br />

di subito converso, Amico, ei disse,<br />

colui che ne parlò non egli al certo<br />

è l'indovino augurator Calcante,<br />

ma qualche dell'Olimpo abitatore<br />

che ne prese le forme, e ne comanda<br />

di pugnar per le navi. Agevolmente<br />

si riconosce un nume, ed io da tergo<br />

lui conobbi all'incesso appunto in quella<br />

che si partiva, e me l'avvisa il core<br />

che di battaglia più che mai bramoso<br />

mi ferve in petto sì, che mani e piedi<br />

brillar mi sento del desìo di pugna.<br />

E a me, risponde il gran Telamonìde,<br />

a me pur brilla intorno a questa lancia<br />

l'audace destra, e il cor mi cresce in seno,<br />

e l'impulso de' piè sento di sotto<br />

sì, che pur solo d'azzuffarmi anelo<br />

coll'indomito Ettorre. - Era di questi<br />

tale il discorso, e tal dell'armi il caldo<br />

desir che in petto avea lor posto il nume.<br />

Nettunno intanto degli Achei ridesta<br />

l'ultime file, che scorate e stanche<br />

dal marzïal travaglio appo i navigli<br />

prendean respiro, e di gran duol cagione<br />

era loro il veder che l'alto muro<br />

avean varcato con tumulto i Teucri.<br />

Piovea lor dalle ciglia a quella vista<br />

un largo pianto, di scampar perduta<br />

ogni speranza. Ma col pronto arrivo<br />

le ravvivò Nettunno; e pria Leìto<br />

e Teucro e Dëipìro e Penelèo

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