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Iliade

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ché mentre il morto ei dietro si strascina,<br />

Agenore il sorprende, e a lui che curvo<br />

offrìa nudati di pavese i fianchi,<br />

tale un colpo assestò, che gli disciolse<br />

le forze, e l'alma abbandonollo. Allora<br />

tra i Troiani e gli Achei surse una fiera<br />

zuffa sovr'esso: s'affrontâr quai lupi,<br />

e in mutua strage si metteano a morte.<br />

Qui fu che Aiace Telamonio il figlio<br />

d'Antemion percosse il giovinetto<br />

Simoesio, cui scesa dall'Idee<br />

cime la madre partorì sul margo<br />

del Simoenta, un giorno ivi venuta<br />

co' genitori a visitar la greggia;<br />

e Simoesio lo nomâr dal fiume.<br />

Misero! Ché dei presi in educarlo<br />

dolci pensieri ai genitor diletti<br />

rendere il merto non poteo: la lancia<br />

d'Aiace il colse, e il viver suo fe' breve.<br />

Al primo scontro lo colpì nel petto<br />

su la destra mammella, e la ferrata<br />

punta pel tergo riuscir gli fece.<br />

Cadde il garzone nella polve a guisa<br />

di liscio pioppo su la sponda nato<br />

d'acquidosa palude: a lui de' rami<br />

già la pompa crescea, quando repente<br />

colla fulgida scure lo recise<br />

artefice di carri, e inaridire<br />

lungo la riva lo lasciò del fiume,<br />

onde poscia foggiarne di bel cocchio<br />

le volubili rote: così giacque<br />

l'Antemide trafitto Simoesio,<br />

e tale dispogliollo il grande Aiace.<br />

Contro Aiace l'acuta asta diresse<br />

d'infra le turbe allor di Priamo il figlio<br />

Antifo, e il colpo gli fallì; ma colse<br />

nell'inguine il fedel d'Ulisse amico<br />

Leuco che già di Simoesio altrove<br />

traea la salma; e accanto al corpo esangue,<br />

che di man gli cadea, cadde egli pure.<br />

Forte adirato dell'ucciso amico<br />

si spinse Ulisse tra gl'innanzi, tutto<br />

scintillante di ferro, e più dappresso<br />

facendosi, e dintorno il guardo attento<br />

rivolgendo, librò l'asta lucente.<br />

Si misero a quell'atto in guardia i Teucri,<br />

e lo cansâr; ma quegli il telo a vôto<br />

non sospinse, e ferì Democoonte,<br />

Priamide bastardo che d'Abido<br />

con veloci puledre era venuto.<br />

A costui fulminò l'irato Ulisse

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