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Iliade

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Agrio, Mela ed Enèo, tutti d'egregio<br />

valor, ma tutti li vincea di molto<br />

il cavaliero Enèo padre al mio padre.<br />

Ivi egli visse; ma da' numi astretto<br />

a gir vagando il padre mio, sua stanza<br />

pose in Argo, e d'Adrasto a moglie tolse<br />

una figlia; e signor di ricchi alberghi<br />

e di campi frugiferi per molte<br />

file di piante ombrosi, e di fecondo<br />

copioso gregge, a tutti ancor gli Argivi<br />

ei sovrastava nel vibrar dell'asta.<br />

Conte vi sono queste cose, io penso,<br />

tutte vere; e sapendomi voi quindi<br />

nato di sangue generoso, a vile<br />

non terrete il mio retto e franco avviso.<br />

Orsù, crudel necessità ne spinge.<br />

Al campo adunque, tuttoché feriti;<br />

e perché piaga a piaga non s'aggiunga,<br />

fuor di tiro si resti, ma propinqui<br />

sì, che possiamo gl'indolenti almeno<br />

incitar coll'aspetto e colla voce.<br />

Piacque il consiglio, e s'avvïâr precorsi<br />

dal re supremo Agamennón. Li vide<br />

Nettunno, e tolte di guerrier canuto<br />

le sembianze, e per mano preso l'Atride,<br />

fe' dal labbro volar queste parole:<br />

Atride, or sì che degli Achei la strage<br />

e la fuga gioir fa la crudele<br />

alma d'Achille, poiché tutto l'ira<br />

gli tolse il senno. Oh possa egli in mal punto<br />

perire, e d'onta ricoprirlo un Dio!<br />

Ma tutti a te non sono irati i numi,<br />

e de' Teucri vedrai di nuovo i duci<br />

empir di polve il piano, e dalle tende<br />

e dalle navi alla città fuggirsi.<br />

Disse, e corse, e gridò quanto di nove<br />

o dieci mila combattenti alzarse<br />

potrìa, nell'atto d'azzuffarsi, il grido:<br />

tanto fu l'urlo che dal vasto petto<br />

l'Enosigèo mandò. Risurse in seno<br />

degli Achei la fortezza a quella voce,<br />

e il desìo di pugnar senza riposo.<br />

Su le vette d'Olimpo in aureo trono<br />

sedea Giuno, e di là visto il divino<br />

suo cognato e fratel che in gran faccenda<br />

per la pugna scorrea, gioinne in core.<br />

Sovra il giogo maggior scòrse ella poscia<br />

dell'irrigua di fonti Ida seduto<br />

l'abborrito consorte; e in suo pensiero<br />

l'augusta Diva a ruminar si mise<br />

d'ingannarlo una via. Calarsi all'Ida

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