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Iliade

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e ginocchia; il sudore a tutti insozza<br />

e le mani e la faccia; e quale, allora<br />

che a robusti garzoni il coreggiaio<br />

la pingue pelle a rammollir commette<br />

di gran tauro; disposti essi in corona<br />

la stirano di forza; immantinente<br />

l'umidor ne distilla, e l'adiposo<br />

succo le fibre ne penètra, e tutto<br />

a quel molto tirar si stende il cuoio:<br />

tale in piccolo spazio i combattenti<br />

gareggiando traean da opposti lati<br />

il cadavere, questi nella speme<br />

di strascinarlo entro le mura, e quelli<br />

alle concave navi. Ognor più fiera<br />

sull'estinto sorgea quindi la zuffa,<br />

tal che Marte dell'armi eccitatore<br />

nel vederla e Minerva anche nell'ira<br />

commendata l'avrìa. Tanta in quel giorno<br />

di cavalli e d'eroi Giove diffuse<br />

sul corpo di Patròclo aspra contesa.<br />

Né ancor del morto amico al divo Achille<br />

giunt'era il grido: perocché di molto<br />

dalle navi lontana ardea la pugna<br />

sotto il muro troian; né in suo pensiero<br />

di tal danno cadea pure il sospetto.<br />

Spera egli anzi che dopo aver trascorso<br />

fino alle porte, ei torni illeso indietro:<br />

né ch'ei possa atterrar d'Ilio le mura<br />

senza sé né con sé punto s'avvisa,<br />

ché del contrario l'alma genitrice<br />

fatto certo l'avea quando in segreto<br />

a lui di Giove riferìa la mente;<br />

e il fiero caso occorso, la caduta<br />

del suo diletto amico ora gli tacque.<br />

In questo d'abbassate aste lucenti<br />

e di cozzi e di stragi alto trambusto<br />

su quell'esangue, dalla parte achea<br />

gridar s'udìa: Compagni, è perso il nostro<br />

onor se indietro si ritorna. A tutti<br />

s'apra piuttosto qui la terra; è meglio<br />

ir nell'abisso, che ai Troiani il vanto<br />

lasciar di trarre in Ilio una tal preda.<br />

E di rincontro i Troi: Saldi, o fratelli,<br />

niun s'arretri, per dio! dovesse il fato<br />

qui su l'estinto sterminarci tutti.<br />

Così d'ambe le parti ognuno infiamma<br />

il vicino, e combatte. Il suon de' ferri<br />

pe' deserti dell'aria iva alle stelle.<br />

D'Achille intanto i corridor, veduto<br />

il loro auriga dall'ettòrea lancia<br />

nella polve disteso, allontanati

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