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Iliade

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dello scudo d'Atride; e senza effetto<br />

visto il suo colpo, s'arretrò salvando<br />

fra' suoi la vita, e d'ogni parte attento<br />

guatando che nol giunga asta nemica.<br />

Ed ecco dalla man di Merïone<br />

una freccia volar che al destro clune<br />

colse il fuggente, e sotto l'osso accanto<br />

alla vescica penetrò diritto.<br />

Caduto sul ginocchio egli nel mezzo<br />

de' cari amici spirando giacea<br />

steso al suol come verme, e in larga vena<br />

il sangue sul terren facea ruscello.<br />

Gli fur dintorno con pietosa cura<br />

i generosi Paflagoni, e lui<br />

collocato sul carro alla cittade<br />

conducean dolorando. Iva con essi<br />

tutto in lagrime il padre, e dell'ucciso<br />

figlio nessuna il consolò vendetta.<br />

Pel morto Arpalïon forte crucciossi<br />

Paride, che cortese ospite l'ebbe<br />

fra' Paflagoni un tempo, e dalla cocca<br />

sfrenò di ferrea punta una saetta.<br />

Era un certo Euchenòr, dell'indovino<br />

Poliìde figliuol, uom prode e ricco<br />

e di Corinto abitator, che appieno<br />

del reo suo fato istrutto, avea di Troia<br />

veleggiato alle rive. A lui sovente<br />

detto aveva il buon veglio Poliìde<br />

che d'atro morbo nel paterno tetto,<br />

o di ferro troiano egli morrebbe<br />

fra le argoliche navi: e più che morte,<br />

di tetra infermità l'aspro martìre<br />

e degli Achei lo spregio egli temette.<br />

Di Paride lo stral colse costui<br />

sotto l'orecchio alla mascella, e tosto<br />

l'abbandonò la vita, ed un orrendo<br />

perpetuo buio gli coprì le luci.<br />

In questa guisa ardea la pugna, e ancora<br />

il diletto di Giove alto guerriero<br />

Ettore intesa non avea la strage<br />

che di sue genti segue alla sinistra<br />

della battaglia, e che omai piega il volo<br />

la vittoria agli Achei; tale è l'impulso,<br />

tale il nerbo e l'ardir di che furtivo<br />

li soccorre Nettunno. A quella parte<br />

stavasi Ettorre, ov'egli avea da prima<br />

le porte a forza superato e il muro,<br />

e rotte degli Achei le dense file.<br />

Ivi d'Aiace e di Protesilao<br />

coronavan le navi al secco il lido;<br />

e perché da quel lato era più basso

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