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10<br />
CHI TROPPO, CHI NIENTE Bocciato dal Consiglio di Stato <strong>il</strong> decreto del Governo. In molte<br />
parti “esula” dalle competenze adate dalla legge. Il ministro Gr<strong>il</strong>li: “Lo correggeremo”<br />
Solo la Chiesa non paga l’Imu<br />
Bocciato dal Consiglio di Stato<br />
<strong>il</strong> decreto del ministero<br />
dell’Economia e Finanze<br />
che definisce l’applicazione<br />
dell’Imu sugli enti non<br />
commerciali, e quindi anche sulla<br />
Chiesa. Nella sentenza dei giudici di Palazzo<br />
Spada si sottolinea che “non è demandato<br />
al Ministero di dare generale<br />
attuazione alla nuova disciplina dell’esenzione<br />
Imu per gli immob<strong>il</strong>i degli enti<br />
non commerciali”. “Sulla base di tali<br />
considerazioni - continua la sentenza -<br />
deve essere r<strong>il</strong>evato che parte dello schema<br />
in esame è diretta a definire i requisiti,<br />
generali e di settore, per qualificare<br />
le diverse attività come svolte con modalità<br />
non commerciali”. “Tale aspetto -<br />
spiega <strong>il</strong> Consiglio di Stato - esula dalla<br />
definizione degli elementi r<strong>il</strong>evanti ai fini<br />
dell’individuazione del rapporto proporzionale<br />
in caso di ut<strong>il</strong>izzazione dell’immob<strong>il</strong>e<br />
mista “c.d. indistinta” e mira a<br />
delimitare, o comunque a dare una interpretazione,<br />
in ordine al carattere non<br />
Niente Imu per la Chiesa: chi troppo e chi poco (Foto Ap/LaPresse)<br />
commerciale di determinate attività”.<br />
“Peraltro, si tratta di una qualificazione<br />
piuttosto articolata, contenuta in parte<br />
nelle definizioni dell’articolo 1 e soprattutto<br />
nei requisiti fissati in via generale<br />
dall’art. 3 e per i singoli settori dall’art.<br />
4”. “Con quest’ultima disposizione - affermano<br />
i giudici di Palazzo Spada -<br />
l’amministrazione ha compiuto alcune<br />
scelte applicative, che non solo esulano<br />
dall’oggetto del potere regolamentare<br />
attribuito, ma che sono state effettuate<br />
in assenza di criteri o altre indicazione<br />
normative atte a specificare la natura<br />
non commerciale di una attività”. Per i<br />
giudici di Palazzo Spada, nella definizione<br />
dei criteri di convenzione “in alcuni<br />
casi è ut<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> criterio della gratuità<br />
o del carattere simbolico della retta; in<br />
altri <strong>il</strong> criterio dell’importo non superiore<br />
alla metà di quello medio previsto per<br />
le stesse attività svolte nello stesso ambito<br />
territoriale con modalità commerciali<br />
(attività ricettiva e in parte assistenziali<br />
e sanitarie); in altri ancora <strong>il</strong> criterio<br />
della non copertura integrale del costo<br />
effettivo del servizio (attività didattiche)”.<br />
Il Consiglio di Stato, dunque, invita a “estrema<br />
prudenza nell’individuare lo<br />
strumento idoneo a fare chiarezza sulla<br />
qualificazione di una attività come non<br />
commerciale”.<br />
“L’obiettivo non cambia: troveremo la<br />
soluzione tecnica appropriata per assoggettare<br />
all’Imu” chi deve pagare. E’<br />
<strong>il</strong> primo commento r<strong>il</strong>asciato dal ministro<br />
dell’Economia Vittorio Gr<strong>il</strong>li.<br />
Esm operativo, ma <strong>il</strong> Mib sore i timori asiatici<br />
I MERCATI Il rosso sfiora <strong>il</strong> 2% con <strong>il</strong> crollo del comparto bancario con Intesa Sanpaolo unica positiva eccezione<br />
Pesano le stime sulla crescita nel 2012 in Asia della Banca Mondiale. Spread Btp-Bund in rialzo a 360 punti base<br />
Intesa Sanpaolo tra le poche<br />
banche a chiudere in positivo<br />
ECONOMIA MARTEDÌ<br />
9. OTTOBRE 2012<br />
Nella giornata in cui viene reso<br />
operativo <strong>il</strong> fondo di stab<strong>il</strong>ità<br />
permanente Esm, la Borsa di<br />
M<strong>il</strong>ano chiude la seduta di<br />
scambi in forte ribasso. L’indice Ftse Mib<br />
perde l’1,98% a 15.562 punti e <strong>il</strong> Ftse All-<br />
Share mostra un calo dell’1,87% a<br />
16.456,13 punti. L’agenzia di rating Fitch<br />
ha assegnato al firewall europeo <strong>il</strong> rating<br />
‘AAA’, mentre <strong>il</strong> presidente dell’Eurogruppo,<br />
Jean-Claude Juncker, ha parlato di<br />
“pietra m<strong>il</strong>iare” per <strong>il</strong> futuro dell’eurozona.<br />
Anche <strong>il</strong> commissario europeo agli Affari<br />
economici, Olli Rehn, si è detto “meno<br />
pessimista” di quanto lo fosse a primavera.<br />
Tuttavia ad appesantire i mercati sono<br />
state le stime sulla crescita nel 2012 in Asia<br />
della Banca Mondiale. L’organismo internazionale<br />
ha comunicato che si aspetta<br />
che <strong>il</strong> P<strong>il</strong> della Cina mostri un incremento<br />
del 7,7%, a fronte dell’8,2% stimato a<br />
La nestra sulla Borsa<br />
I dati sono forniti da<br />
Banca Popolare dell’Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />
maggio. I timori di rallentamento della<br />
crescita globale hanno portato sotto la parità<br />
i listini europei. In questo contesto<br />
chiudono in negativo le principali Borse<br />
europee: l’indice Ftse 100 di Londra perde<br />
lo 0,5% a 5.841,74 punti, <strong>il</strong> Dax di<br />
Francoforte lascia l’1,44% a 7.291,21<br />
punti e <strong>il</strong> Cac 40 di Parigi mostra un calo<br />
dell’1,46% a 3.406,53 punti. Termina in<br />
rosso anche Madrid, con l’Ibex che perde<br />
lo 0,8% a 7.891 punti.<br />
A M<strong>il</strong>ano affonda <strong>il</strong> comparto bancario,<br />
con Monte dei Paschi (-2,17% a 0,2344 euro),<br />
Bper (-3,86% a 4,43 euro), Popolare di<br />
M<strong>il</strong>ano (-2,96% a 0,43 euro), Banco Popolare<br />
(-3,12% a 1,242 euro), Intesa Sanpaolo<br />
(+3,24% a 1,256 euro), Ubi Banca (-3,26%<br />
a 3,028 euro), Unicredit (-3,12% a 3,418<br />
euro) e Mediobanca (-0,32% a 4,334 euro).<br />
Forti vendite su Fiat (-4,16% a 4,29 euro).<br />
Nella galassia Agnelli, arretrano anche Fiat<br />
Industrial (-1,82% a 7,815 euro) ed Exor (-<br />
3,21% a 20,81 euro). Tra gli industriali sale<br />
invece Finmeccanica (+0,34% a 4,168 euro).<br />
Nel resto del paniere principale cadono<br />
A2A (-3,05%), Enel (-1,45%), Eni (-<br />
1,49%), Generali (-1,59%), Stm (-2,66%),<br />
Telecom Italia (-2,35%), Mediolanum (-<br />
2,82%), Pirelli (-2,75%) e Mediaset (-<br />
2,31%). Fuori dal Mib, bene Rcs (+3,53%<br />
a 1,527 euro) sul riassetto azionario.<br />
Chiude in rialzo di 7 punti a 360 punti<br />
base lo spread tra Btp e Bund a 10 anni,<br />
con <strong>il</strong> rendimento dei decennali italiani<br />
al 5,07% sul mercato secondario. Il differenziale<br />
ha osc<strong>il</strong>lato ieri tra un minimo<br />
intraday di 353 punti e un massimo di<br />
362. Sale di 7 punti a 424 punti base anche<br />
lo spread tra Bonos spagnoli e Bund, con<br />
<strong>il</strong> tasso dei decennali di Madrid al 5,71%.<br />
Sul mercato secondario <strong>il</strong> Bund a 10 anni<br />
rende l’1,47%.<br />
IN BREVE<br />
Carburanti: risalgono<br />
i prezzi delle no logo<br />
Prezzi raccomandati fermi nel fine<br />
settimana e prezzi praticati in leggera<br />
diminuzione a valle di piccoli<br />
ritocchi al ribasso che risalgono al<br />
venerdì. Questa la situazione, riferisce<br />
<strong>il</strong> Quotidiano Energia, sulla rete<br />
carburanti nazionale a fronte dei<br />
nuovi aumenti che si sono registrati,<br />
sempre nel fine settimana, sui<br />
mercati internazionali sia per la<br />
benzina che per <strong>il</strong> diesel. Aumenti,<br />
come di consueto, ai quali reagiscono<br />
per prime le no-logo, in risalita<br />
su entrambi i prodotti. Intanto,<br />
le “punte” sono ancora in discesa<br />
con la benzina a 1,967 euro/litro, <strong>il</strong><br />
diesel a 1,828 e <strong>il</strong> gpl a 0,858. Medie<br />
nazionali posizionate invece a<br />
1,900 per la “verde”, 1,796 per <strong>il</strong><br />
diesel e 0,826 per <strong>il</strong> gpl.<br />
Fiat: “Insinuazioni<br />
le indagini Consob”<br />
Fiat, “come le altre società quotate,<br />
riceve abitualmente richieste di<br />
informazioni da Consob su varie<br />
materie (inclusa la liquidità) a cui<br />
risponde regolarmente, ma non è<br />
al corrente di alcuna ‘indagine’.<br />
Qualsiasi insinuazione circa <strong>il</strong> fatto<br />
che Fiat non disporrebbe della liquidità<br />
dichiarata nella propria comunicazione<br />
finanziaria periodica è<br />
falsa e come tale sarà trattata da<br />
Fiat”. Così <strong>il</strong> Lingotto replica in una<br />
nota a un un articolo pubblicato ieri<br />
da un quotidiano romano.<br />
Superindice Ocse<br />
segnala crescita debole<br />
Il ‘superindice’ Ocse si attesta al -<br />
0,07 ad agosto dal -0,08 di luglio,<br />
ma continua a segnalare un “indebolimento<br />
della crescita nella maggior<br />
parte delle principali economie”<br />
che “proseguirà nei prossimi<br />
trimestri”. A dare segnali di moderata<br />
crescita Stati Uniti (-0,06) e<br />
Giappone (-0,14).. Prosegue l’indebolimento<br />
delle economie di eurozona<br />
(-0,1), Germania (-0,25), Francia<br />
(-0,25) e Italia (-0,04). Ancora<br />
economia debole in India (-0,16) e<br />
Russia (-0,3), mentre sembra riprendere<br />
la crescita in Bras<strong>il</strong>e<br />
(+0,19) e Regno Unito (+0,13).<br />
BANKITALIA Ad agosto quasi <strong>il</strong> -2%. Un segnale chiaro: <strong>il</strong> rigore non paga. Codacons all’attacco<br />
Crollano i prestiti<br />
Banche sotto accusa<br />
ROMA Ad agosto i prestiti delle<br />
banche alle società non finanziarie<br />
sono diminuiti dell’1,9%<br />
rispetto all’anno precedente<br />
(erano scesi dell’1% a luglio).<br />
E’ quanto fa sapere Bankitalia.<br />
I prestiti al settore privato<br />
sono diminuiti dello 0,2% rispetto<br />
all’anno precedente (erano<br />
aumentati dello 0,5% a<br />
luglio). Il tasso di crescita dei<br />
prestiti alle famiglie si è attestato<br />
allo 0,4% dallo 0,6% del<br />
mese precedente. I depositi<br />
bancari sono cresciuti del<br />
3,5% rispetto allo stesso mese<br />
del 2011 (+2,2% a luglio). Il<br />
tasso di crescita sui 12 mesi<br />
della raccolta obbligazionaria<br />
è stato pari al 13,0%. Sempre<br />
ad agosto <strong>il</strong> tasso di crescita<br />
sui 12 mesi delle sofferenze si<br />
è attestato al 15,6% (15,4% a<br />
luglio). I tassi d’interesse sui<br />
nuovi prestiti erogati alle società<br />
non finanziarie sono diminuiti<br />
al 3,34% rispetto al<br />
3,61 di luglio. I tassi d’interesse<br />
sui finanziamenti erogati<br />
nel mese alle famiglie per l’acquisto<br />
di abitazioni sono stati<br />
pari al 4,21% (4,23 nel mese<br />
precedente); quelli sulle nuove<br />
erogazioni di credito al consumo<br />
al 9,71% (9,72 a luglio). I<br />
tassi passivi sul complesso dei<br />
depositi in essere sono stati<br />
pari all’1,25% (1,24% a luglio).<br />
“Le famiglie e le imprese, insomma,<br />
sono ormai sull’orlo<br />
del fallimento ma le banche<br />
continuano a non fare <strong>il</strong> loro<br />
mestiere, che è quello di fare<br />
prestiti e far circolare la moneta”.<br />
Lo afferma in una nota<br />
<strong>il</strong> Codacons, commentando<br />
l’andamento dei prestiti a imprese<br />
e famiglie comunicato<br />
dalla Banca d’Italia. “In pratica<br />
- prosegue <strong>il</strong> Codacons - i soldi<br />
prestati alle banche dalla Bce,<br />
116 m<strong>il</strong>iardi a dicembre e<br />
139 m<strong>il</strong>iardi a febbraio, al tasso<br />
regalo dell’1%, sono andati<br />
Palazzo Koch, storica sede di Bankitalia<br />
tutti in acquisti di Bot. Le banche<br />
preferiscono guadagnare<br />
gli alti interessi sui titoli di Stato,<br />
che ovviamente paghiamo<br />
noi italiani con le varie manovre,<br />
piuttosto che concedere<br />
prestiti ad imprese e famiglie”.<br />
Per l’associazione di consumatori<br />
“tutto questo è possib<strong>il</strong>e<br />
per la mancanza di concorrenza<br />
nel settore e l’impos-<br />
sib<strong>il</strong>ità effettiva del consumatore<br />
in difficoltà di poter cambiare<br />
banca”. “Per questo -<br />
conclude Bankitalia - <strong>il</strong> Governo<br />
dovrebbe intervenire con<br />
misure di liberalizzazione, cominciando<br />
ad eliminare balzelli<br />
assurdi come la commissione<br />
di istruttoria veloce e la<br />
commissione disponib<strong>il</strong>ità<br />
fondi”.