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TELEFONO<br />
0547 611900<br />
FAX 0547 610350<br />
EMAIL:<br />
cesena@corr iereromagna.it E PROVINCIA<br />
Per <strong>Cesena</strong> si tratta<br />
di seicentom<strong>il</strong>a euro<br />
Probab<strong>il</strong>e l’avvio di una causa<br />
CASO SAPRO<br />
Un nuovo capitolo<br />
11<br />
M A RT E D Ì<br />
9 OTTOBRE 2012<br />
Sollecitazione appena arrivata<br />
Fa riferimento<br />
ad una lettera di patronage<br />
La banca chiede soldi ai Comuni soci<br />
Per un impegno sottoscritto nel 2009<br />
In ballo ci sono due m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
IN BREVE<br />
Blackout.<br />
CESENA. Problemi con<br />
l’<strong>il</strong>luminazione a<br />
Roversano. Blackout di<br />
sei ore domenica sera<br />
per sei ore di f<strong>il</strong>a. Ma la<br />
stessa situazione è stata<br />
vissuta ieri. Il buio totale<br />
è tornato alle 18.49.<br />
Terza età.<br />
CESENA. Proseguono le<br />
lezioni del 25º anno<br />
accademico<br />
dell’Università della<br />
Terza età. Oggi padre<br />
Giorgio Busni, superiore<br />
del convento dei<br />
Cappuccini, tratta <strong>il</strong><br />
tema “Dalla<br />
collaborazione alla<br />
corresponsab<strong>il</strong>ità”. In<br />
programma anche la<br />
messa in ricordo di Nello<br />
Vaienti.<br />
Cineforum.<br />
Riprendono oggi, dalle<br />
15, le attività culturali<br />
dell’Auser nella sala<br />
“Primavera 3” di via<br />
Mura Valzania, 22. Le<br />
attività ricominciano<br />
con un cineforum sul<br />
f<strong>il</strong>m “Amarcord” di<br />
Federico Fellini.<br />
Progetto Einstein.<br />
CESENA. Domani (dalle<br />
15,30 alle 17,30) presso <strong>il</strong><br />
centro educativo L’Arca<br />
(via Ancona 310)<br />
“Chiacchierata intorno<br />
ai Dsa”.<br />
Serata pubblica.<br />
CESENA. “Salute e<br />
invecchiamento,<br />
l’importanza dell’attività<br />
fisica e esempi pratici” è<br />
<strong>il</strong> tema che domani sera<br />
sarà trattato nella sede<br />
del quartiere Cesuola.<br />
di Davide Buratti<br />
CESENA. Caso Sapro: gli enti pubblici soci sono<br />
chiamati a dover restituire due m<strong>il</strong>ioni di euro. La<br />
Cassa di Risparmio di <strong>Cesena</strong> ha chiesto di fare<br />
fede all’impegno sottoscritto sotto forma di Patronage,<br />
una sorta di garanzia r<strong>il</strong>asciata nel 2009.<br />
A fronte della concessione<br />
di una linea di credito,<br />
gli enti pubblici sottoscrissero<br />
<strong>il</strong> documento<br />
(approvato in Consiglio<br />
comunale) nel quale si impegnavano<br />
a mantenere<br />
in vita la società e a non<br />
cedere le proprie quote.<br />
La situazione poi è precipitata,<br />
arrivando al fallimento<br />
di Sapro. Quindi l’istituto<br />
di credito adesso<br />
batte cassa. Le richieste<br />
sono già arrivate alle singole<br />
amministrazioni comunali.<br />
Per <strong>Cesena</strong> significherebbe<br />
dover pagare<br />
seicentom<strong>il</strong>a euro.<br />
Nessuno però vorrebbe<br />
mettere mano al portafoglio.<br />
Quindi tutto lascia<br />
credere che ci sarà una<br />
causa e a decidere dovrà<br />
essere <strong>il</strong> giudice. Per la verità<br />
l’amministrazione comunale<br />
di <strong>Cesena</strong> non avrebbe<br />
molta voglia di andare<br />
in causa con la Carisp<br />
di <strong>Cesena</strong>. Ma potrebbe<br />
essere obbligata dagli eventi<br />
e, soprattutto, da una<br />
delle incongruenze della<br />
legge italiana. Per non<br />
andare in causa sarebbe<br />
necessario trovare un accordo<br />
extragiudiziale. Una<br />
strada che potrebbe essere<br />
percorrib<strong>il</strong>e. Però la<br />
legge prevede che per<br />
quella che, di fatto, è una<br />
scelta politica, a firmare<br />
debba essere un dirigente.<br />
E non sarebbe fac<strong>il</strong>e convincerlo.<br />
Avrebbe la spada<br />
di Damocle della Corte<br />
dei Conti che, in qualsiasi<br />
momento, potrebbe chie-<br />
dergli di risarcire <strong>il</strong> danno<br />
provocato al Comune. La<br />
Corte dei Conti (soprattutto<br />
si muove sulla base di<br />
un esposto) potrebbe sostenere<br />
che non bisognava<br />
pagare perché la sentenza<br />
poteva essere favorevole<br />
al Comune e quindi<br />
non ci sarebbe stato niente<br />
da pagare.<br />
Su quello che potrà essere<br />
la decisione del giudice<br />
nessuno si sb<strong>il</strong>ancia. C’è<br />
da dire che in Comune c’è<br />
un moderato ottimismo.<br />
Ritengono che <strong>il</strong> comportamento<br />
del Comune non<br />
sia in contrasto con quanto<br />
previsto dal patronage.<br />
Tutto ruota attorno alla<br />
dicitura: l’amministrazio -<br />
ne comunale si impegna a<br />
far fronte agli impegni. A<br />
palazzo Albornoz ritengono<br />
di aver fatto tutto <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e<br />
per garantire la solvib<strong>il</strong>ità<br />
di Sapro e che la<br />
situazione sia precipitata<br />
solo dopo la richiesta di<br />
fallimento allora presentata<br />
dalla Procura della<br />
Repubblica.<br />
«I beni di Don Ciccio vadano allo Stato»<br />
’Ndrangheta e patrimoni: l’Appello di Reggio Calabria respinge <strong>il</strong> dissequestro<br />
REGGIO CALABRIA. I<br />
beni di Alfredo Ionetti,<br />
qualora anche non fossero<br />
riferib<strong>il</strong>i al boss “su pr emo”<br />
della ’Ndrangheta<br />
Pasquale Condello, andrebbero<br />
comunque ascritti<br />
ad una situazione<br />
di evasione fiscale su larga<br />
scala. Quindi non possono<br />
essere dissequestrati<br />
ed andranno allo Stato. E’<br />
l’estrema sintesi della sentenza<br />
depositata dalla Cor-<br />
te di Appello di Reggio Calabria<br />
e firmata dal presidente<br />
Antonio Napoli.<br />
Un giudizio che si è espresso<br />
su valori per circa<br />
50 m<strong>il</strong>ioni di euro che fin<br />
dal primo arresto (datato<br />
2006) erano stati sequestrati<br />
ad Alfredo Ionetti:<br />
tornato in cella ad inizio<br />
2012 dopo un’op era zio ne<br />
della Squadra Mob<strong>il</strong>e di<br />
<strong>Forlì</strong> coordinata dai Pm<br />
Fabio Di Vizio e Ma rc o<br />
Forte.<br />
Fin dall’epoca del 1º arresto<br />
nella sua v<strong>il</strong>la della<br />
zona via Cavalcavia gli investigatori<br />
(allora della<br />
Dia) ricostruirono investimenti<br />
della famiglia Ionetti<br />
fin dal 1958. Già da<br />
quelle manette la proposta<br />
di confisca dei beni venne<br />
accolta da Tribunale di<br />
Reggio. L’assoluzione (nel<br />
1º processo Penale)<br />
dall’accusa di essere <strong>il</strong> tesoriere<br />
della famiglia Condello<br />
non aveva permesso<br />
a Ionetti di tornare in possesso<br />
dei beni. Anzi: tra i<br />
“p osse dime nti” degli Ionetti<br />
c’era anche l’azienda<br />
di trasporti cesenate protagonista<br />
del 2º arresto di<br />
inizio 2012: figurava tra i<br />
beni “vincolati” sui quali<br />
“Don Ciccio” ese rcit ava<br />
La lettera “di patronage” è una dichiarazione r<strong>il</strong>asciata ad una banca. E’ di origine anglosassone<br />
Una sostituzione impropria di una fideiussione<br />
CESENA. La “lettera di gradimento”<br />
o “di patronage” è una dichiarazione<br />
r<strong>il</strong>asciata ad una banca da un soggetto<br />
in sostituzione di una fideiussione. Tale<br />
lettera era, in origine, una dichiarazione<br />
con cui le Multinazionali anglosassoni<br />
operanti in Italia assumevano<br />
una sorta di paternità «morale»<br />
dell’operazione. In seguito poi, la forma<br />
di questa lettera è stata cambiata<br />
ed adattata alle singole circostanze,<br />
tanto da avere una diversa connotazione<br />
giuridica a seconda del contenuto<br />
che, di volta in volta, si è a questa attribuito,<br />
in virtù dell'ampia autonomia<br />
privata riconosciuta agli operatori<br />
economici. La funzione tipica delle<br />
dichiarazioni contenute in tali lettere<br />
di gradimento non consiste propria-<br />
pieno controllo; e per le accuse<br />
non poteva. Per la<br />
magistratura Ionetti è un<br />
uomo dalla dichiarazione<br />
dei redditi di un pensionato<br />
medio-basso. Quindi<br />
non può lecitamente avere<br />
per le mani un tesoro multi<br />
m<strong>il</strong>ionario. Di qui la decisione<br />
di mantenere tutto<br />
sotto <strong>il</strong> vincolo della futura<br />
confisca. Il provvedimento<br />
di sequestro interessa<br />
3 società di capitali,<br />
13 unità immob<strong>il</strong>iari, numerosi<br />
autoveicoli e ingente<br />
patrimonio finanziario<br />
in istituti di credito<br />
ed enti assicurativi.<br />
A <strong>Cesena</strong> Ionetti vendeva<br />
camion. Nel rigettare la<br />
richiesta di dissequetsro<br />
dei beni, l’Appello calabrese<br />
torna ad evidenziare<br />
come anche in momenti<br />
storici di latitanza del<br />
boss Condello, vi siano<br />
stati contati tra lui e Ionetti.<br />
Un “rapporto fiduciario”<br />
che portava <strong>il</strong> cesenate<br />
ad avere possesso (in una<br />
cassetta di sicurezza<br />
cittadina) anche di effetti<br />
personali del “Su premo”<br />
come un Rolex d’oro e diamanti.<br />
Dopo avere incassato<br />
l’assoluzione (nel<br />
2008) gli avvocati di Ionetti<br />
speravano di farlo tornare<br />
in possesso dei beni.<br />
Restano invece vincolati<br />
anche investimenti per 19<br />
m<strong>il</strong>iardi di vecchie lire di<br />
un periodo che va dal 1958<br />
al 2005. Perchè a questi 47<br />
anni di investimenti non<br />
corrisponde una congrua<br />
dichiarazione dei redditi.<br />
La Sezione Misure di Prevenzione<br />
del Tribunale ha<br />
ravvisato la persistenza di<br />
rapporti di vicinanza tra<br />
Ionetti e la cosca Condello,<br />
tenendo sotto confisca <strong>il</strong><br />
mente nel “garantire” l'adempimento<br />
altrui, nel senso tecnico delle garanzie<br />
personali specificamente previste dal<br />
legislatore. La funzione propria della<br />
lettera di patronage va ravvisata nel<br />
tentativo di rafforzare nel creditore <strong>il</strong><br />
convincimento che <strong>il</strong> patrocinato farà<br />
fronte ai propri impegni.<br />
La cassetta di sicurezza cesenate ed <strong>il</strong> Rolex importante per l’inchiesta, a destra Alfredo Ionetti<br />
patrimonio aziendale e<br />
l’intero capitale sociale di<br />
3 società con sede a <strong>Cesena</strong>:<br />
“Sor.Nova Srl”,<br />
“Sor-Nova Srl 2006” op eranti<br />
nel settore dell’a cquisto<br />
e vendita di camion;<br />
ma anche l’immobi -<br />
liare “Alpa Srl”. Poi 13 tra<br />
appartamenti, v<strong>il</strong>lette,<br />
box, uffici e capannoni ad<br />
uso industriale a <strong>Cesena</strong>,<br />
Roma e Reggio Calabria; 5<br />
camion ed una barca; 54<br />
rapporti di conto corrente,<br />
polizze assicurative,<br />
dossier titoli, fondi di investimento,<br />
per 10 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro. Tra i beni confiscati<br />
anche <strong>il</strong> contenuto<br />
della cassetta di sicurezza<br />
cesenate: tra cui <strong>il</strong> Rolex<br />
che per i giudici “collega”<br />
Ionetti al rapporto di fiducia<br />
con Condello, alcuni<br />
lingotti d’oro, gioielli, titoli<br />
di credito. (d.d.s.)