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for li@corr iereromagna.it E PROVINCIA<br />
3<br />
M A RT E D Ì<br />
9 OTTOBRE 2012<br />
INCHIESTA “VARANO”<br />
Riciclaggio, la Procura chiede <strong>il</strong> rinvio a giudizio<br />
Coinvolti dai pm 35 indagati, tra i quali<br />
spicca anche una banca di San Marino<br />
SAN MARINO. Inchiesta “Varano”,<br />
accelerata dalla Procura di <strong>Forlì</strong>: i sostituti<br />
Fabio Di Vizio e Marco Forte<br />
hanno inviato le richieste per <strong>il</strong> rinvio<br />
a giudizio di 35 indagati con accuse<br />
che vanno da associazione a de-<br />
RIORDINO<br />
Dalla Regione via libera<br />
alla Provincia unica<br />
FORLÌ. La Regione Em<strong>il</strong>ia-Romagna<br />
ha accolto<br />
la proposta del<br />
Cal (Consiglio delle autonomie<br />
locali), elaborato<br />
lo scorso primo ottobre,<br />
per <strong>il</strong> riordino<br />
del l’assetto amministrativo<br />
del territorio.<br />
La giunta, infatti, ieri<br />
ha approvato la proposta<br />
della Provincia della<br />
Romagna, accorpando<br />
quelle di <strong>Forlì</strong>-<strong>Cesena</strong>,<br />
Rimini e Ravenna.<br />
Al contempo nasceranno<br />
la Provincia di Parma<br />
e Piacenza; Reggio<br />
Em<strong>il</strong>ia e Modena; resterà<br />
immutata quella<br />
di Ferrara, mentre Bologna<br />
si trasformerà in<br />
Città metropolitana.<br />
I legali attendono la<br />
convocazione di fronte la<br />
gup. Uno scossone per <strong>il</strong><br />
Titano: la banca storica<br />
del paese rischia una condanna<br />
in sanzioni che<br />
verrebbero calcolate sul<br />
volume d’affari che l’istituto<br />
vantava all’epoca<br />
de ll’inchiesta. Tradotto:<br />
una montagna di soldi,<br />
che potrebbero rendere<br />
“vano” <strong>il</strong> finanziamento<br />
pubblico da 60 m<strong>il</strong>ioni appena<br />
versato dallo Stato<br />
di San Marino alla Fondazione<br />
proprietaria della<br />
Carisp. Proprio per questo,<br />
<strong>il</strong> presidente della<br />
Fondazione Tito Masi aveva<br />
ipotizzato un patteggiamento<br />
sperando in una<br />
condanna “mi no re ”,<br />
ma ammettere così le colpe<br />
manderebbe all’aria <strong>il</strong><br />
sistema finanziario sammarinese,<br />
gli hanno risposto<br />
i più. L’inchiesta è<br />
quella che, partita dal sequestro<br />
di due m<strong>il</strong>ioni di<br />
Da sinistra: i Sostituti procuratori<br />
Marco Forte e Fabio<br />
Di Vizio<br />
euro, intercettati in autostrada<br />
a <strong>Cesena</strong> e caricati<br />
su un furgone blindato<br />
della Battistolli, destinati<br />
alla banca sammarinese,<br />
nel maggio del 2009 portò<br />
agli arresti dei cinque<br />
vertici di Carisp e della<br />
holding bolognese Delta:<br />
tra loro anche l’amministratore<br />
delegato Mario<br />
Fantini, deceduto un paio<br />
di anni fa. Per gli inquirenti,<br />
Carisp avrebbe<br />
controllato la holding bolognese<br />
in maniera impropria<br />
creandosi una<br />
sorta di “banca” personale<br />
in Italia. Da allora, <strong>il</strong><br />
gruppo Delta è stato posto<br />
sotto commissariamento,<br />
e proprio ieri <strong>il</strong> presidente<br />
Masi ha annunciato<br />
che è prossima l’acquisizione<br />
del ramo d’azienda<br />
di “Sedici banca” da parte<br />
di Intesa San Paolo: l’ultimo<br />
ostacolo allo sblocco<br />
de ll ’a mmi ni str az io ne<br />
straordinaria, controllata<br />
da Bankitalia. Intanto,<br />
dopo “Varano”, di acqua<br />
sotto i ponti, ne è passata<br />
e Palazzo Koch ha voluto<br />
regolare meglio i rapporti<br />
con San Marino. Per questo,<br />
proprio nei giorni<br />
scorsi, le due banche centrali<br />
si sono incontrate e,<br />
superata l’idea di un memorandum<br />
d’intesa, hanno<br />
ipotizzato la nascita di<br />
una centrale dei rischi<br />
connessa. Dubbiosa, a ri-<br />
guardo, la Fondazione<br />
Carisp San Marino: «Occorre<br />
procedere con cautela»,<br />
dice Masi forse nel<br />
timore che una centrale<br />
dei rischi a “cavallo” tra i<br />
due paesi potrebbe del<br />
tutto azzerare la riservatezza<br />
dei conti sammarinesi.<br />
Ora, molto (e soprattutto<br />
<strong>il</strong> destino della Carisp)<br />
dipende dalle sorti<br />
dell’inchiesta Varano e<br />
dalle decisioni del giudice<br />
delle udienze preliminari:<br />
nella lista degli indagati,<br />
oltre agli amministratori<br />
delle due banche<br />
coinvolte, risultavano come<br />
persone giuridiche<br />
anche Monte dei Paschi,<br />
Battistolli e la fiduciaria<br />
di Carisp, Carifin Sa.<br />
Patrizia Cupo<br />
Tribunale. Il fratello del popolare animatore era ieri in udienza processuale accusato di peculato, abuso d’ufficio, truffa<br />
Assoluzione piena per <strong>il</strong> geometra Sergio Moretti<br />
Nella sentenza del collegio, presieduto dal giudice Giovanni Trerè: «Il fatto non sussiste»<br />
FORLÌ. Il geometra Sergio<br />
Moretti, dipendente<br />
del Comune di Bertinoro,<br />
è stato assolto dalle<br />
gravi accuse di peculato,<br />
abuso d’ufficio e truffa<br />
che in caso di condanna<br />
gli sarebbero costate <strong>il</strong><br />
posto di lavoro oltre al<br />
peso della pena.<br />
La giuria era presieduta<br />
da Giovanni Trerè,<br />
giudici a latere Giorgio<br />
Di Giorgio e Cam<strong>il</strong>lo Po<strong>il</strong>ucci.<br />
I reati contestati al<br />
geometra, fratello del popolare<br />
animatore Sauro<br />
Moretti, coprivano un<br />
arco di anni compreso<br />
fra <strong>il</strong> 2005 e 2008. L’i nchiesta<br />
aveva fatto seguito<br />
ad un’altra nella quale<br />
<strong>il</strong> geometra era uscito indenne<br />
dall’accusa di ave-<br />
re abusato della sua posizione<br />
d’ufficio per valorizzare<br />
alcune pratiche<br />
ed<strong>il</strong>izie. Questo fatto, denunciato<br />
dal Corpo forestale<br />
dello Stato, non era<br />
stato dimostrato. In questo<br />
nuovo processo, fra<br />
l’altro, si contestava anche<br />
che <strong>il</strong> computer di<br />
servizio di Moretti conteneva<br />
alcuni passaggi su<br />
Padre condannato per due schiaffi<br />
La Cassazione conferma <strong>il</strong> verdetto per un forlivese 52enne<br />
FORLÌ. La Cassazione ha dato ragione<br />
alla Corte d’appello e ha confermato la<br />
condanna di un padre che, stanco delle<br />
ripetute prepotenze che <strong>il</strong> figlio undicenne<br />
subiva da un ragazzino di due anni<br />
più grande, si era fatto giustizia da sè<br />
portando <strong>il</strong> bullo, a suon di minacce, a<br />
chiedere scusa in ginocchio alla vittima<br />
e dandogli pure due schiaffi. Ma la Cassazione<br />
lo ha avvertito che “punizione e<br />
rieducazione” non spettano ai genitori<br />
delle “vittime” e che questi modi sono<br />
fuori dalle “regole della civ<strong>il</strong>tà”.<br />
All’uomo è stata confermata la multa<br />
di 3.420 euro per risarcire <strong>il</strong> trauma psichico<br />
patito dal giovane “bullo”. Il for-<br />
linquere per riciclaggio, ostacolo<br />
all’autorità di vig<strong>il</strong>anza ed esercizio<br />
abusivo del credito. La Cassa di Risparmio<br />
di San Marino, indagata come<br />
persona giuridica, non ha ancora<br />
deciso se chiedere <strong>il</strong> patteggiamento.<br />
livese, 52 anni, aveva protestato - innanzi<br />
alla Suprema Corte - contro <strong>il</strong> verdetto<br />
emesso dalla Corte di Appello di Bologna,<br />
<strong>il</strong> 26 ottobre 2010, che lo aveva<br />
condannato per violenza privata e percosse<br />
ai danni di un tredicenne che, in<br />
palestra, era solito compiere “ripetute e<br />
um<strong>il</strong>ianti vessazioni ai danni di suo figlio”.<br />
Tutto era finito davanti al Tribunale<br />
di <strong>Forlì</strong>, città dove si è svolta la<br />
vicenda. Il padre è stato riconosciuto<br />
colpevole, per lui tre mesi di carcere<br />
convertiti in 3.420 euro di multa. Il verdetto<br />
di primo grado è stato convalidato<br />
in Appello e ora anche dalla Corte di<br />
Cassazione, che l’ha confermato.<br />
Tra le ipotesi d’accusa<br />
anche l’esercizio<br />
abusivo del credito<br />
siti extralavorativi, fra<br />
cui alcuni siti porno e anche<br />
di agenzie viaggi.<br />
Moretti ha ammesso solo<br />
di avere usato, in via del<br />
tutto occasionale, <strong>il</strong> computer<br />
per prenotare vacanze<br />
personali, ma ha<br />
respinto le altre accuse.<br />
Alla fine, anche dopo aver<br />
ascoltato alcuni testimoni,<br />
sottoposti alle do-<br />
mande del pm F<strong>il</strong>ippo<br />
Santangelo, la giuria non<br />
si è convinta della colpevolezza<br />
del geometra difeso<br />
dagli avvocati Fabio<br />
Malpezzi e Giovanni<br />
Principato. A bocca asciutta<br />
anche l’a mm in istrazione<br />
comunale del<br />
Colle, costituitasi parte<br />
civ<strong>il</strong>e con l’avvocato Fabrizio<br />
Ragni. (pi. car.)<br />
LA STORIA<br />
Evade più volte<br />
dai domic<strong>il</strong>iari<br />
Ricercata 26enne<br />
FORLÌ. Avrebbe dovuto<br />
comparire ieri mattina<br />
davanti al giudice Massimo<br />
De Paoli dopo l’arresto<br />
per spaccio di droga operato<br />
nel marzo scorso<br />
dal Nucleo operativo e radiomob<strong>il</strong>e<br />
guidato dal capitano<br />
Cristiano Marella,<br />
ma una 26enne rumena,<br />
agli arresti domic<strong>il</strong>iari,<br />
non si è fatta trovare nella<br />
propria abitazione dove<br />
vive con i genitori e <strong>il</strong><br />
figlio piccolo. Immediate<br />
le ricerche, con relativa<br />
nota diramata a tutte le<br />
forze dell’ordine. Ma<br />
all’ep<strong>il</strong>ogo di ieri mattina<br />
si è arrivati dopo un fine<br />
settimana nel quale la<br />
donna aveva già violato, e<br />
non era la prima volta, la<br />
disposizione di restare<br />
nel proprio domic<strong>il</strong>io. Dopo<br />
l’arresto di marzo, infatti,<br />
la 26enne era evasa a<br />
giugno, arrestata e condannata<br />
a 5 mesi e 10 giorni.<br />
Il ritorno ai domic<strong>il</strong>iari<br />
e sabato, come ricordato,<br />
nuova evasione, scoperta<br />
da una pattuglia dei<br />
Carabinieri in borghese<br />
che, riconosciutala mentre<br />
era in bici con un uomo<br />
di nazionalità marocchina,<br />
l’ha seguita fino alla<br />
Cava. La coppia è entrata<br />
in due supermercati,<br />
rubando bevande ed alimenti.<br />
Furto per <strong>il</strong> quale<br />
i due, bloccati dagli uomini<br />
dell’Arma, sono stati<br />
denunciati. Lei è tornata<br />
ai domic<strong>il</strong>iari in forza del<br />
cosiddetto decreto “svuota<br />
carceri”, che prevede<br />
la misura cautelare fino<br />
al processo che, però, non<br />
si è potuto celebrare per<br />
l’ennesima fuga della<br />
donna.