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leggi - Fuocolento

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All’ombra del campanile di<br />

Sauris di Sotto, una bella<br />

famiglia, quattro generazioni:<br />

Licia e Beppino Petris (che<br />

quest’anno festeggeranno i 50<br />

anni di matrimonio), i loro quattro<br />

figli, i nipoti e il primo pronipote.<br />

Una tradizione che continua...<br />

C’era una volta…<br />

la gustosa storia della Wolf sauris<br />

• Bepi Pucciarelli<br />

Sauris lasciami sostare,<br />

A per il verde dei boschi e<br />

dei prati, per le case lignee,<br />

le pale anche lignee delle<br />

due chiese, i canti in carnico,<br />

friulano e tedesco del coro, i<br />

prosciutti affumicati di Licia e<br />

Beppino Petris...”<br />

Se qualcuno pensa che il<br />

turismo enogastronomico sia<br />

una scoperta di questo terzo<br />

millennio, o tuttalpiù degli<br />

ultimi anni del secolo scorso,<br />

si legga le quattro righe qui<br />

sopra... Sono datate 1981 e<br />

firmate Luigi Veronelli. Una<br />

sintesi perfetta, geniale,<br />

oggi come trent’anni fa.<br />

Una data importante, quel<br />

1981, per Licia e Beppino: le<br />

parole di Veronelli erano un<br />

• sPeCiale moNtaGNa •<br />

ulteriore incoraggiamento<br />

(caso mai ce ne fosse stato<br />

bisogno) a proseguire il<br />

loro progetto, il sogno di<br />

una vita. Nel 1981 l’azienda<br />

familiare (il “Prosciuttificio<br />

Wolf di Petris Giuseppe”)<br />

si trasforma in SpA, un<br />

passaggio fondamentale<br />

per la realizzazione del<br />

nuovo stabilimento che<br />

sarebbe stato inaugurato due<br />

anni dopo, il 13 novembre<br />

1983, alla presenza delle<br />

massime autorità regionali<br />

e di tutta la popolazione<br />

di Sauris, che aveva capito<br />

come quell’Azienda stava<br />

cambiando la vita (in meglio)<br />

per tutta la comunità. Ma<br />

è preferibile andare per<br />

ordine, perché la Wolf Sauris<br />

SpA festeggia quest’anno<br />

(il momento ufficiale si<br />

terrà proprio questo mese)<br />

un traguardo ben più<br />

importante: 50 anni di<br />

attività, 150 anni di storia.<br />

Un doppio “Giubileo” che va<br />

spiegato: nel 1962 Giuseppe<br />

Petris (per tutti Beppino,<br />

Veronell i compreso) iniziò<br />

a produrre prosciutti in<br />

proprio. Prima, oltre a<br />

lavorare nella macelleria<br />

che gestiva con il fratello<br />

Dante, commercializzava i<br />

rinomati prosciutti prodotti<br />

dalle famiglie saurane; ma<br />

il “salto di qualità” lo fece<br />

quando – gennaio 1962,<br />

appunto – riuscì a salare il<br />

suo primo “lotto”, ben 60<br />

prosciutti. Il 1862 – data<br />

che compare anche nel logo<br />

aziendale – è invece l’anno di<br />

nascita di Pietro Schneider,<br />

nonno per parte materna di<br />

Beppino. Un personaggio al<br />

quale non solo la famiglia<br />

Wolf, ma tutta la comunità<br />

di Sauris deve molto. Fu<br />

uomo dalle molteplici attività<br />

e valente norcino. Si deve<br />

probabilmente a lui se la<br />

tradizione del prosciutto<br />

affumicato di Sauris non<br />

è andata perduta. Da<br />

“Pieri Muini”, come veniva<br />

chiamato, Dante (fratellastro<br />

di Beppino, che però non<br />

usa questa parola: per lui<br />

è stato fratello e, essendo<br />

molto più anziano, quasi<br />

un vice padre) ha appreso<br />

i segreti dell’arte norcina,<br />

che ha passato a Beppino.<br />

Abbiamo toccato così (anche<br />

se l’ordine cronologico lascia<br />

a desiderare) le tappe salienti<br />

di quella che è stata definita,<br />

con uno slogan fortunato,<br />

“Una storia di grandi sapori”,<br />

dal 1862 al 1981. Le tappe<br />

successive: ultimato il primo<br />

lotto dello stabilimento (per<br />

il quale, detto per inciso,<br />

Beppino Petris ha combattuto<br />

con la burocrazia per dieci<br />

anni) si comincia a pensare al<br />

raddoppio. Il progetto viene<br />

presentato nel 1988, ma è solo<br />

il 15 giugno 2002 che viene<br />

inaugurato lo stabilimento<br />

Wolf come lo vediamo oggi:<br />

“Una sorta di chalet in<br />

formato gigante – per usare le<br />

parole del cronista – che non<br />

fa immaginare i 10 mila metri<br />

quadrati di superficie e le<br />

attrezzature di avanguardia<br />

29<br />

GiUGNo 2012

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