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Diffusione Raman Anelastica Risonante di Raggi X con Risoluzione ...

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5» Calcolo della sezione d’urto in approssimazione <strong>di</strong> fast-collision 65<br />

lzσ<br />

3d<br />

hν’<br />

3s<br />

j2 m2 hν’’<br />

2p<br />

j1m1<br />

j1 m1’<br />

Fig. 5.15. Schema delle transizioni nel caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione anelastica, <strong>con</strong> in<strong>di</strong>cazione dei<br />

numeri quantici degli stati elettronici e <strong>di</strong> lacuna.<br />

Il passaggio successivo è quello <strong>di</strong> passare alla descrizione degli elementi <strong>di</strong> matrice ­ f ¯ ¯rL00 n Y ∗ L00M 00<br />

¯ i ®<br />

e ­ i ¯ L r 0<br />

m YL0M 0<br />

¯ ®<br />

¯ g in se<strong>con</strong>da quantizzazione. La teoria per questo passaggio si trova nel<br />

Cap.2 del Rif.[3]. I passaggi algebrici sia per assorbimento che emissione si trovano in<br />

modo dettagliato nell’appen<strong>di</strong>ce (D.4). Il risultato che si ottiene è che per la <strong>di</strong>ffusione<br />

possiamo risrivere il prodotto degli elementi <strong>di</strong> matrice come:<br />

hf |FL0M 0L00M 00 (ω0 )| gi = 4π<br />

k0 RL00 k00 L0k0 (c1l, c2c1) × (5.25)<br />

× X X<br />

−M 00<br />

(−1)<br />

lzσ<br />

m1m2m 0 1<br />

M 0 M 00<br />

γ 1γ 0 1<br />

γ 2 σ 0<br />

×C llz<br />

c1γ1L0 M 0C c1γ0 1<br />

c2γ2L00−M 00 ×<br />

×<br />

D<br />

f<br />

¯<br />

¯c †<br />

j1m 0 1<br />

cj2m2G (ω 0 k) l †<br />

C j1m1<br />

1<br />

c1γ1 2 σCj2m2<br />

1<br />

c2γ2 lzσ cj1m1<br />

¯ E<br />

¯ g<br />

c1γ0 1 1<br />

2 σ0 ×<br />

2 σ0C j1m 0 1<br />

Prima <strong>di</strong> esplicitare i vari fattori che appaiono nella formula, spieghiamo i valori dei <strong>di</strong>versi<br />

numeri quantici. L’identificazione dei numeri quantici è data in modo pittorico nella<br />

Fig.(5.15).<br />

Per la lacuna nella shell <strong>di</strong> core c1 e 1 sono i numeri quantici <strong>di</strong> momento orbitale e <strong>di</strong><br />

2<br />

spin, γ1 e σ sono le rispettive componenti. Questi due momenti sono accoppiati tramite il<br />

coefficiente <strong>di</strong> Clebsch-Gordon C j1m1<br />

1 nel numero quantico <strong>di</strong> momento angolare totale j1<br />

c1γ1 σ<br />

2<br />

e nella sua componente m1. Il significato dei numeri quantici che hanno al pe<strong>di</strong>ce il valore<br />

2 è analogo; in questo caso le proiezioni del momenti sono in<strong>di</strong>cate primate, in quanto<br />

è importante notare che nella <strong>con</strong>figurazione finale la componente <strong>di</strong> j1 èin<strong>di</strong>catacome<br />

m0 1: questo significa che la <strong>con</strong>figurazione finale per la shell <strong>di</strong> core più profonda è uguale<br />

alla <strong>con</strong>figurazione iniziale ma non si trova necessariamente nello stesso stato. Analogo è<br />

anche il significato <strong>di</strong> C j2m2<br />

1<br />

c2γ2 2 σ0. Per la shell <strong>di</strong> valenza, l è il numero quantico del momento<br />

orbitale e lz la corrispondente componente, mentre 1 e σ sono sempre i numeri quantici<br />

2<br />

relativi al momento <strong>di</strong> spin dell’elettrone nella shell <strong>di</strong> valenza, che, per la transizione in<br />

approssimazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>polo elettrico, sono gli stessi della lacuna <strong>di</strong> core (j1m1), cosìcome

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