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sono tuttora collocate sulle due portiere laterali dell’altare maggiore a<br />

testimoniare il fervente culto. Nel 1866, con la soppressione degli ordini,<br />

costretti a lasciare il convento, furono ospitati dai signori della città.<br />

Successivamente il culto si propagò anche in altre parti della città<br />

e precisamente nel rione Pozzocarrozza, centro dell’anticlericalismo<br />

rosso, dove l’anima buona, colui che è in odore di santità, don Antonio<br />

Palladino, il 12 marzo 1916, in un locale in via Parini n. 3, inaugurò una<br />

cappella dedicata al Sacro Cuore, in suffragio delle vittime della guerra.<br />

Formò un gruppo di persone che animavano la vita religiosa del rione,<br />

visitando e portando conforto agli ammalati, agli anziani, alle famiglie<br />

povere. E non vi era forse casa, nella sua parrocchia, che non custodisse<br />

e venerasse un’immagine del Cuore di Gesù, la cui fervente devozione<br />

seppe trasmettere. Don Antonio profuse a piene mani i tesori delle sue<br />

ansie pastorali e gli abitanti del rione lo amarono e lo seguirono e nel<br />

decennio della sua istituzione pose una lapide che fu di sprono e stimolo<br />

a quella gente che pur vivendo nella miseria, ed avendo problemi di<br />

sopravvivenza, considerarono don Antonio come un padre, seguendo<br />

il suo esempio e la sua devozione al Sacro Cuore:<br />

Da questa casa fatta trono di misericordia / il 12 marzo 1916 / diffonde la sua<br />

luce di amore / sulle vittime della guerra, sulle anime / tramite Gesù Cristo Re<br />

/ grati per tanto bene / gli abitanti del rione / la voce ascoltano del loro pastore /<br />

M. gr. Can.co d. Antonio Palladino / al Divin Cuore / si riconsacrano / questo<br />

marmo pongono oggi / primo decennio / tanto insigne carità.<br />

Il culto si propagò anche in altre chiese:<br />

Addolorata: dalla visita pastorale di mons. Angelo Struffolini del 1902,<br />

si evince la presenza di un altare in marmo con sovrastante nicchia, in cui<br />

vi era un quadro del Cuore di Gesù, a cui era dedicato con porta di metallo<br />

al ciborio. Alla base del paliotto d’altare è iscritto: A divozione Vincenzo<br />

Macchiarulo 1894. Ciò ci fa desumere che almeno da quell’anno si zelasse<br />

il culto al Sacro Cuore, successivamente curato dal parroco don<br />

Luigi Giannatempo che il 12 settembre 1931 istituì l’Apostolato della<br />

Preghiera parrocchiale.<br />

San Domenico: fu durante il parrocato di don Palladino che iniziò<br />

il culto al Sacro Cuore, infatti nel 1911 venne inaugurata la cappella<br />

eucaristica, al centro il simulacro della Vergine del Rosario e ai due lati<br />

le immagini del Sacro Cuore donata da Rosaria Cristilli – Cavallo e del<br />

Nome di Gesù. Don Antonio vi istituì una Pia Opera del Sacro Cuore,<br />

nel 1912 la Guardia d’Onore e il 30 novembre 1920 l’Apostolato della<br />

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