Alta qualità

Albanese) il 3 giugno 1896. Per il Capitolo, come disse il vescovo mons.
Domenico Cocchia, fu una perdita grandissima, poiché quantunque
contasse gli anni, egli poteva dirsi ancora giovane e poteva ancora per
lunghi anni spendere l’efficace opera in servizio della nostra Chiesa e
della gioventù.
Don Luigi Pugliese nacque a Cerignola il 26 dicembre 1850 da
Pasquale e Chiara Quinto e fu battezzato il 29 dello stesso mese nella
chiesa del Carmine. Appena quindicenne vestì l’abito talare, studiando
nel seminario di Ascoli Satriano e, fatte le canoniche denunzie dal 6 al 13
settembre 1874 nella Chiesa Cattedrale di Ascoli, fu ordinato sacerdote
a soli 22 anni, nella chiesa di S. Maria del Popolo il 19 dello stesso mese
da mons. Antonio Sena. Fu ben presto confessore, prefetto di ordine,
economo, insegnate, vice rettore nel seminario di Ascoli Satriano, padre
spirituale di varie confraternite e arciconfraternite. Tornato a Cerignola
nell’agosto del 1875, fu coadiutore nella parrocchia dell’Addolorata ed
in quella del Carmine, direttore della Pia Unione delle Figlie di Maria ed
iniziatore della Congregazione Sacerdotale del SS. Crocifisso, di cui poi
fu eletto Prevosto. Dapprima abbandonò la carriera dell’insegnamento,
poi, nel 1887, mons. Cocchia, lo invitò nuovamente a dettar lezioni
nel Ginnasio Superiore del Seminario Diocesano, restandovi fino al
1889. Nel settembre dello stesso anno concorse al posto di Arciprete,
e riuscì ad essere primo, ma per esigenze varie, la carica fu assegnata
al canonico don Vincenzo Macchiarulo, mentre a lui fu data quella di
parroco del Carmine, non meno importante, contando questa parrocchia
12 mila anime.
Il 4 ottobre 1892 fondò l’Opera Pia “Anna Rossi” ed egli, con il sorriso
di una morale soddisfazione, alla cerimonia d’inaugurazione, esclamò:
ho lottato, ma ho vinto!
Successivamente fondò la Pia Casa in cui presero stanza le Figlie
della Carità, sotto l’egida di San Vincenzo de Paoli e Santa Luisa de
Marillac. Le suore suggerirono a don Luigi l’istituzione di una “medicatura
gratuita”, che poi assunse il nome di “Poliambulanza Cantani”,
mercé l’opera dei dottori Rinaldo e Lelio Siniscalchi ai quali si unirono
altri dodici medici, tre farmacisti e una schiera di gentili signore che si
costituirono sotto il nome di “Dame di carità” con lo scopo di assistere
i malati a domicilio: Maria Monaco Pavoncelli (Presidente), Giulia
Monaco Pavoncelli, Cirillo - Bruni, Palieri – Pirro, Turitto – Gatti, Labia
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