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marchio I.M.Q.<br />
Durante gli scavi vennero alla luce cripte mai esplorate. Si può<br />
senz’altro ipotizzare che fossero il naturale sepolcro dei padri carmelitani.<br />
Ciò ricalca una usanza che, tuttavia, scomparve nei primi<br />
dell’Ottocento: quando l’editto di Napoleone istituì formalmente i cimiteri<br />
fuori le mura. Sono quindi da ascrivere al periodo ‘500 – ‘700.<br />
Sono state localizzate una botola ad imbuto profonda circa 5 m, a 4 metri<br />
dal portone centrale, per la conservazione dei cereali per il sostentamento<br />
dei frati; un’altra simile nella prima sagrestia con ingresso da<br />
corso Garibaldi; una cripta con scalinata, alta 2,20 m. vicino all’altare<br />
dell’Immacolata; un’altra con scalinata alta 2,50 m. vicino all’altare del<br />
S. Cuore; un ultima, sempre con scalinata alta 2,50 m. vicino alla pila<br />
dell’acqua santa di sinistra.<br />
Inoltre, sul portone centrale, venne alla luce una scritta incisa su pietra:<br />
TERRIBILIS EST LOCUS ISTE HIC PORTA COELI DOMUS DEI<br />
EST.<br />
“Terribilis est locus iste” (Questo è un luogo terribile) é una frase ripresa<br />
dalla Bibbia (Genesi 28,17), riferita al momento in cui Giacobbe si addormenta<br />
in un luogo chiamato “Betel” (Casa di Dio) e sogna una scala<br />
che mette in comunicazione il mondo materiale con quello ultraterreno.<br />
L’aggettivo “terribile” non ha un significato negativo, ma positivo, in<br />
quanto significa che la chiesa esige rispetto, silenzio e venerazione.<br />
E’ un luogo terribile, nel senso che è un luogo diverso da tutti, posto<br />
nello stesso tempo, dentro e fuori dal Mondo. Quello che è dentro il<br />
suo recinto è sacro. Molte sono state le persone che, nel corso dei secoli,<br />
entrando in una chiesa, si sono convertite solamente ascoltando un<br />
versetto del Vangelo o rimanendo in silenzio. Per questo è necessario<br />
perseverare e restituire alle nostre chiese il clima di silenzio, di rispetto<br />
e di compostezza. Esse dovrebbero essere come “Betel”- “Casa di Dio”,<br />
il luogo ove si incontra il Signore, ove lo spirito si riposa e si spera. Il<br />
seguito della frase è “Hic Domus Dei est et Porta Coeli” (Questa è la<br />
Casa di Dio e la Porta del Cielo). L’intera frase biblica nel corso dei<br />
secoli è stata incisa sui portoni d’ingresso di molte chiese, quasi come un<br />
monito a tutti quei fedeli che vi entravano per pregare. La stessa frase è<br />
incisa sul portone d’ingresso della Basilica di San Michele Arcangelo sul<br />
Gargano. Per moltissimi anni, questa frase scolpita sulla facciata della<br />
chiesa del Carmine è stata occultata, non sappiamo per quali motivi.<br />
Inoltre questa stessa iscrizione è posta anche sul portale della prima