Alta qualità

tite da una imbottitura formata da un primo strato in tela iuta, da
un’adeguata quantità di ovatta e, quindi, da un ultimo strato in tessuto
di cotone bianco.
- Costruzione ed intaglio degli arti superiori e inferiori in legno di pino.
Gli arti superiori, fissi, sono formati da elementi lignei imbottiti; quelli
inferiori, dal bacino al ginocchio, sono imbottiti, dal ginocchio in giù
sono descritti anatomicamente e dipinti. Le mani e i piedi sono stati
modellati in terracotta e dipinte rispettando i canoni e le caratteristiche
cromatiche. Il valore di queste parti è tutto nell’espressività plastica, in
cui si evidenziano le pressioni dall’interno verso l’esterno e viceversa.
Particolare cura nella resa delle stimmate aureolate da rosate tumefazioni
con uno splendore del colore che le evidenzia.
- Costruzione della nuvola su cui, con classica ponderazione, il Cristo
risulta stante, questa è interamente modellata in cartapesta e colorata
in gioco di tonalità chiaroscurali.
- Interventi restaurativi per la testa, consistiti nella integrazione delle
lacune per cadute di colore, localizzate sulla pettorina e sulla parte
bassa dei capelli. Si è proceduto anche al consolidamento dei margini
della pettorina per la presenza di abrasioni e screpolature dovute al
Consacrazione della città al Sacro Cuore. Don Sergio Di Gioia reca l’Ostensorio, il podestà
Alfredo Reibaldi l’ombrello. Si notano don Vito Conte e il giudice Antonio Pontrelli
il 1-11-1927 (archivio A. Disanto )