Alta qualità

sobbarcarci questo grave onere e non solo di natura economica. Mai tempio
di pietra sarà degno della maestà e della gloria dell’Altissimo; ma il restauro
di questo vetusto tempio, casa di Dio e porta del cielo è altresì un impegno a
restaurare in noi il tempio vivente del nostro cuore dove Dio ama dimorare e
agire. Un ringraziamento caloroso devo rivolgere a quanti hanno contribuito
alla realizzazione dei lavori che oggi, per i loro alti costi, non sono più consentiti
senza l’intervento pubblico: ebbene, senza l’intervento dello Stato o di altri enti
pubblici, abbiamo portato avanti lavori per circa 280 milioni. Questo è stato
possibile anzitutto per la disponibilità di diversi professionisti, ingegneri e
architetti che hanno prestato la loro opera o consulenza con generosa liberalità
e qui voglio ringraziare gli ingg. Giuseppe Ciani, Luigi Reitani, Matteo Cianci,
Cesare Mastroserio, Attilio Manfrini, l’arch. Vincenzo Buttiglione e gli altri
membri della Commissione Diocesana d’Arte Sacra, il prof. Matteo Stuppiello
Ispettore Onorario della Sovrintendenza ai Beni Culturali e continuare poi
con le numerose imprese o fornitori che hanno dato un consistente aiuto in
materiali o in prestazioni gratuite per un importo di circa 35 milioni: a tutti
la riconoscenza della comunità parrocchiale.
Ma abbiamo tutti il dovere di riconoscenza e gratitudine verso gli architetti
Antonio Dileo e Tommaso Bufano che si sono prodigati senza risparmio e
senza compenso alcuno per la progettazione e la direzione dei lavori: li addito
alla vostra lode e al vostro plauso unitamente all’ing. Glauco Caldara che con
pari signorile liberalità ha curato la progettazione e la direzione degli impianti
tecnici di riscaldamento, di elettrificazione e illuminazione di questo sacro
edificio: abbiateli cari e ricordateli nelle vostre preghiere.
Un grazie ancora è doveroso rivolgere a tutte le imprese che hanno eseguito i
lavori, e non solo per i costi contenuti e le offerte gratuite di lavoro o materiali,
ma soprattutto per la diligenza e l’accuratezza delle opere eseguite, spesso con
grande perizia artistica come per l’esecuzione dei mosaici marmorei della ditta
fratelli Ciannamea, o di consumata professionalità come le imprese Francia,
Diciomma, Grieco ed altre minori.
Ma consentitemi infine un commosso ringraziamento a quanti con consistenti
o anche modestissime offerte, secondo le proprie possibilità, spesso
anche richiedendo l’anonimato, hanno voluto contribuire con una generosità
ed una delicatezza che mi hanno sostenuto e spronato a portare avanti questi
lavori perché la comunità parrocchiale e tanti benefattori e devoti della città
hanno sentito come un dovere e un impegno d’onore, contribuire a rendere più
confortevole la casa di Dio che hanno considerato anche come la loro casa alla
quale erano legati da vincoli indissolubili di riconoscenza e gratitudine e per