Alta qualità

Solennità della Beata Vergine
Maria del Monte Carmelo
Alla metà del XIX secolo, la confraternita si fece promotrice di una
lodevole iniziativa che arricchì sempre di più la festa del 16 luglio. Infatti
chiese ed ottenne, l’8 giugno 1855, dal Papa Pio IX (1846-1878) il
“Breve” con il quale si concedeva l’indulgenza plenaria die festo titulari
a primis vespris usque ad occasum solis per il solo giorno della festa e per
sette anni.
La confraternita programmava la festa con molto anticipo. Nel 1924,
sette mesi prima, il 21 gennaio, era stata già ingaggiata la banda cittadina.
Nell’imminenza della festa si facevano pulizie straordinarie della
chiesa, infatti così scrive il segretario: “[…]due giorni di sciarabà per la
questua del grano sulle aie; per pittazione ai pilastri della chiesa; per graffiare
pavimenti in chiesa; per acquisto vitarelle per uso della Madonna; per acquisto
zoca per le campane; per acquisto serrature colle tenute e maschiature; per
acquisto quattro mappine; acquisto una scafarene per lavamani; acquisto
olio per illuminazione; acquisto due berrette, una per il parroco e l’altra per
l’economo; acquisto oglio per torce […]”.
Si controllava la gherlande, cioè la corona di fiori finti che ornava il
simulacro. La statua risale alla fine del XVIII secolo ed è tipo a manichino,
stile napoletano, vestita con sottana, corpetto bianco con merletto,
abito e scapolare marrone ricamato in oro, manto bianco con stelle e
ricami in oro, donato da Rosa Puccillo Pallotta (Cerignola 31.10.1845 -
6.4.192); la mano sinistra regge il Bambino in posizione eretta, sul capo
una corona argentea e sul petto una stella dorata donata dal Terz’Ordine
Carmelitano nel 1930; nella mano destra sia la Madonna che il Bambino
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