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dola alla venerazione dei fedeli proprio nella chiesa del Carmine.<br />

L’altare della Madonna del Rosario “A divozione di Rosaria Manfredi<br />

- 1873”, precedentemente vi era la statua di Sant’Alfonso. L’altare del<br />

Crocifisso “ A divozione di Anna Maria Cirillo – 1869”; prima vi era uno<br />

piccolo, mentre quello attuale fu offerto nel 1920 dai coniugi napoletani<br />

Carolina Margiotta e Girolamo Carano, priore della Confraternita,<br />

nonché gestore del vicino bar De Finis. La statua fu realizzata dal leccese<br />

Luigi Guacci. Successivamente nella nicchia fu collocata la statua<br />

dell’Addolorata poi anche questa modificata. I due altari offerti dalla<br />

famiglia Cirillo recano gli stemmi araldici del nobile casato. Questa<br />

navata è dotata di un battistero offerto da Anna Maria Paolillo fu Luigi<br />

nel 1960, delimitato da una cancello offerto dal cav. Antonio Dimalio.<br />

A seguito delle innovazioni dettate dal Concilio Ecumenico Vaticano<br />

II, conclusosi nel 1966, furono aboliti la mensa e gli scalini dell’altare<br />

maggiore trasformata in sede del celebrante, il ciborio e la balaustra, realizzato<br />

un altare e un ambone dapprima di legno, opera del falegname<br />

Santino Dalò, per diversi anni sagrestano, poi in marmo a riprendere<br />

le linee architettoniche dell’altare. Anche gli altari laterali subirono le<br />

stesse modifiche.<br />

Inoltre, nei pilastri attigui al presbiterio vi erano due nicchie in cui<br />

erano custoditi, a sinistra il simulacro del Nome di Gesù e a destra Santa<br />

Margherita Alacoque, in posizione genuflettente, eliminate negli anni<br />

Sessanta. Nella cappella dell’Immacolata, in una nicchia, è venerata<br />

Santa Teresa d’Avila mentre in quella del Sacro Cuore, sempre in una<br />

nicchia, vi era un Gesù Bambino di cartapesta, sostituito dalla statua<br />

di Santa Margherita. Inoltre si ammiravano i quadri di Santa Teresa del<br />

Bambino Gesù, San Gerardo Maiella, Santa Elisabetta, N.S. G. C. agonizzante<br />

nel Getsemani, Santo Curato d’Ars, gli Angeli Custodi, la SS.<br />

Trinità e le statue di Santa Fara “Avvocata presso la Divina Provvidenza”<br />

collocata vicino all’altare di San Michele e Sant’Antonio, custodito in uno<br />

scarabattolo, vicino all’altare di San Giuseppe. Inoltre, in una delibera<br />

confraternale del 9 gennaio 1853, si parla del culto a Santa Filumena e<br />

Santa Maria Auxilium Cristianorum.<br />

Quindi dal 1862 al 1870, ci furono importanti lavori di assoluta necessità<br />

per la salvaguardia del sacro edificio. Furono acquistati ben 25.200<br />

mattoni per il rifacimento della navata minore destra ed altri interventi<br />

di varia natura. I lavori comportarono la spesa di mille ducati, e per<br />

fronteggiare tale spesa la Confraternita contrasse un mutuo decennale<br />

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