febbraio 2011 - Libertà Civili
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Il lungo<br />
percorso della<br />
Demografia<br />
per affermarsi<br />
come scienza<br />
capace in sé<br />
di quantificare<br />
ma anche<br />
di studiare<br />
e analizzare<br />
i fenomeni<br />
sociali<br />
ed economici<br />
della realtà<br />
intorno a noi<br />
Una lezione sul futuro<br />
di Piero Raimondi<br />
Viceprefetto aggiunto - ministero dell’Interno<br />
Cinquant’anni. Tanto è passato dal 1 novembre 1960,<br />
quando il professor Antonio Golini, membro del comitato<br />
scientifico di libertàcivili, fece il suo “esordio” accademico.<br />
Cinquant’anni trascorsi nell’università di Roma “La<br />
Sapienza”, tutti nella facoltà di Statistica, e tutti al servizio<br />
della sua disciplina, la Demografia. Esattamente nello stesso<br />
giorno in cui cinquant’anni fa - allora giovane assistente -<br />
aveva cominciato la sua carriera universitaria, dieci lustri<br />
più tardi Golini ha tenuto la sua lezione di commiato e ha<br />
lasciato l’ateneo per andare in pensione. Pubblichiamo un<br />
estratto della sua ultima, magistrale lezione, un vero e proprio<br />
compendio dei temi più “caldi” della demografia, tra cui<br />
quello dell’immigrazione su cui più volte Golini è intervenuto<br />
in questa rivista e su altri organi di stampa.<br />
Veniamo ad alcune considerazioni sulla Demografia. La prima<br />
che vi propongo è che mi pare si stia verificando un fenomeno<br />
paradossale, e cioè che più i fatti, le tendenze e i problemi<br />
demografici vanno acquisendo importanza e centralità nelle<br />
questioni sociali, economiche, ambientali, politiche e più si<br />
registra una sorta di marginalizzazione dei demografi, quasi<br />
che li si voglia relegare al ruolo di tecnici che fanno i calcoli i cui<br />
risultati sono poi analizzati, interpretati e politicamente adoperati<br />
dagli studiosi di altre discipline.<br />
Così, per fare un solo esempio, noi demografi abbiamo<br />
impiegato molti anni a convincere l’opinione pubblica e la classe<br />
politica che era in atto un’epocale rivoluzione demografica, qual è<br />
l’invecchiamento della popolazione; poi, finalmente, quando il<br />
fenomeno è diventato di tutta evidenza e da tutti riconosciuto,<br />
allora a studiarne cause e conseguenze, a proporre politiche per<br />
fronteggiarlo sono intervenuti in primo luogo sociologi ed economisti.<br />
L’economista premio nobel Krugman ha scritto sul Sole 24 Ore<br />
<strong>2011</strong> gennaio-<strong>febbraio</strong><br />
Documentazione e Statistiche<br />
libertàcivili<br />
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