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febbraio 2011 - Libertà Civili

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L’intreccio<br />

delle grandi<br />

sfide che<br />

nei prossimi<br />

anni<br />

riguarderanno<br />

da un lato<br />

i Paesi più<br />

sviluppati<br />

dal punto<br />

di vista<br />

economico<br />

e dall’altro<br />

i Paesi meno<br />

avanzati<br />

Statistica, demografia e immigrazione<br />

gli immensi problemi demografici ed economici del Sud. La<br />

possibilità e la capacità di creare abbastanza lavoro, e lavoro<br />

decente, per fronteggiare una offerta che nei prossimi decenni<br />

supererà largamente 1 miliardo e mezzo di persone comporta<br />

la necessità di una approfondita analisi – quantitativa, qualitativa<br />

e territoriale – della domanda di lavoro.<br />

Altri problemi specifici sono relativi allo sviluppo della popolazione<br />

con 65 anni e più. Questo segmento di popolazione<br />

costituisce la reale “bomba demografica” del XXI secolo. Ci si<br />

aspetta nel mondo un incremento di un miliardo di ultrasessantacinquenni<br />

fra il 2005 e il 2050, di cui 139 milioni nel mondo<br />

economicamente sviluppato, dove raggiungeranno la quota del<br />

26 per cento del totale della popolazione e 877 nel complesso<br />

dei Paesi in via di sviluppo, dove con un incremento del 300<br />

per cento, raggiungeranno la quota del 15 per cento. I Paesi<br />

del Nord del mondo si ritroveranno con una quota elevatissima<br />

di anziani e vecchi che metteranno a dura prova i sistemi sanitari,<br />

il sistema di cura, il sistema pensionistico, la loro competitività<br />

internazionale. I Paesi del Sud si ritroveranno con una quota<br />

minore di anziani e vecchi, ma con una loro vertiginosa velocità<br />

di crescita; e questo in nazioni dove i sistemi di sicurezza<br />

sociale e pensionistici sono ancora approssimativi se non del<br />

tutto assenti, i redditi ancora bassi e la crisi della famiglia già<br />

largamente presente.<br />

Tirando le somme, sono immense le sfide legate alle tendenze<br />

della popolazione, nei Paesi economicamente sviluppati<br />

dovendosi ricercare la capacità di:<br />

far sopravvivere il sistema produttivo, reggendo all’impatto<br />

del proprio ciclo demografico, visto anche in combinazione<br />

con quello dei Paesi in via di sviluppo<br />

far sopravvivere il sistema di sicurezza sociale, reggendo<br />

all’intensissimo invecchiamento della popolazione<br />

trovare un diverso sistema di assistenza e cura, non sembrando<br />

più sostenibile in futuro quello basato sulla famiglia, per motivi<br />

di alterazione del rapporto fra le generazioni, di modificazioni<br />

del quadro nosologico, di durata del periodo di assistenza,<br />

della sempre più frequente rottura e ricomposizione delle famiglie,<br />

della frequente inadeguatezza, per i grandi vecchi, delle abitazioni<br />

nelle quali sono vissuti.<br />

Nei Paesi economicamente meno avanzati dovendosi ricercare<br />

la capacità di:<br />

tenere in vita e migliorare per tutti i Paesi il sistema produttivo,<br />

riuscendo a creare in circa quarant’anni oltre un miliardo di<br />

<strong>2011</strong> gennaio-<strong>febbraio</strong><br />

Documentazione e Statistiche<br />

libertàcivili<br />

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