Schede dei funghi e tartufi AMINT - GAL Sarcidano Barbagia di Seulo
Schede dei funghi e tartufi AMINT - GAL Sarcidano Barbagia di Seulo
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Dimensioni 10÷20 cm, massiccio e carnoso, prima emisferico poi convesso, a maturità piano-depresso,<br />
in esemplari vetusti può presentarsi anche revoluto. Orlo spesso, unito e liscio, mai striato,<br />
debordante; sovente appen<strong>di</strong>colato da residui cremosi del velo imeniale.<br />
Di aspetto bianco-avorio, sericeo con lucentezza perlacea, glabro e solitamente sgombro da residui<br />
del velo primario.<br />
Lamelle<br />
Libere o appena inserite sullo stipite con un dentino, fitte e sottili, bianco crema, a maturità<br />
presentano delle sfumature o riflessi crema-rosati negli spazi interlamellari. Filo minutamente<br />
fioccoso, presenza <strong>di</strong> numerose lamellule tronche.<br />
Gambo<br />
8÷20 × 1,5÷4 cm; robusto ma slanciato, cilindrico e progressivamente <strong>di</strong>latato verso il basso, talvolta<br />
svasato verso l’apice; con bulbo ovoide più o meno ra<strong>di</strong>cante.<br />
Pieno, sodo e carnoso, bianco con superfice percorsa da fini fiocchi cremosi e detersili, concolori.<br />
Anello fragile, collocato molto in alto, preferibilmente il <strong>di</strong>stacco avviene nella zona<br />
imme<strong>di</strong>atamente vicina al gambo, cosa peraltro unica nel genere Amanita, tanto che i residui sono<br />
più facilmente riscontrabili sul bordo del pileo anziché nell’intorno del gambo stesso. Molto fugace,<br />
fragile e senza conistenza, si <strong>di</strong>ssolve infatti in tanti piccoli fiocchi soffici e cremosi, burrosi, molto<br />
simili come consistenza alla panna montata.<br />
Volva<br />
La volva è membranacea, spessa, persistente ed inguainante nella parte basale. Il colore della stessa<br />
è interamente bianca, o con piccolissime granulazioni ocracee, questa colorazione rimane costante<br />
anche in esemplari molto maturi o vetusti, tale carattere è particolarmente importante in quanto ci<br />
aiuta a <strong>di</strong>stinguerla dalla A. proxima, molto simile, che però presenta una volva ocracea. Questa<br />
colorazione ocracea è già presente nei primor<strong>di</strong>, non è quin<strong>di</strong> attribuibile a fattori ambientali,<br />
rientrando a pieno titolo, per la costanza, tra i caratteri morfologici <strong>di</strong>stintivi tra le due specie.<br />
Carne<br />
Soda, assai abbondante, bianca ed immutabile, compatta nel gambo, un po’ ovattata nel cappello.<br />
Sapore dolciastro e gradevole al primo assaggio. Odore tipico, ma molto soggettivo come<br />
interpretazione; alcuni autori lo definiscono <strong>di</strong> urina <strong>di</strong> cavallo, altri come dolciastro forte al primo<br />
impatto ma poi <strong>di</strong>sgustoso, lo scrivente ama definirlo come un odore <strong>di</strong> chiuso, <strong>di</strong> cantina poco<br />
ventilata, lo stesso odore che si percepisce aprendo un cassetto <strong>di</strong> un mobile antico. Molto forte e<br />
persistente.<br />
Habitat<br />
È ritenuta specie termofila, ma non sono impossibili, anche se rari, ritrovamenti in habitat collinari e<br />
subalpini. Pre<strong>di</strong>lige essenze quali Pinus e Quercus, ambienti tipici della macchia me<strong>di</strong>terranea e <strong>dei</strong><br />
boschi litoranei, su terreni sabbiosi e calcarei. Stagione <strong>di</strong> crescita dal primo autunno fino ad inverno<br />
inoltrato.<br />
Microscopia<br />
Spore bianche, amiloi<strong>di</strong>, ellisso-ovoidali o brevemente cilindriche. Dimensioni 9,5÷11 × 6,5÷7,5 µm,<br />
Q= 1,3÷1,4<br />
Velo generale formato essenzialmente da ife filamentose e poco ramificate.