Schede dei funghi e tartufi AMINT - GAL Sarcidano Barbagia di Seulo
Schede dei funghi e tartufi AMINT - GAL Sarcidano Barbagia di Seulo
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Cappello<br />
4÷10 cm, globoso, poi sempre più espanso fino ad appianato, margine pileico non striato, interamente<br />
rivestito da residui velari scagliosi ed acuti <strong>di</strong> tonalità grigiastra. Cappello rossastro, rosso brunastro,<br />
tendente a decolorarsi con l’età o con piogge intense. Lamelle molto strette e <strong>di</strong>stanziate dal gambo,<br />
alte e fragili, biancastre, con presenza <strong>di</strong> maculature rossastre se vetuste o manipolate.<br />
Gambo<br />
1÷3 × 8÷18 cm; rettilineo, progressivamente si allarga verso la base che presenta aspetto bulboso,<br />
superficie liscia. Bianco in alto e poi sempre più sfumato <strong>di</strong> rosa fino al rosso verso la base. Possiede<br />
un anello carnoso, inserito in posizione sommitale, che ricade con ampio gonnellino sul gambo,<br />
colorato nella faccia inferiore, giallo nella minuta varietà annulosulphurea. Volva non ben visibile, il<br />
velo generale si frammenta e residua alla base del gambo solo delle piccole protuberanze perliformi.<br />
Carne<br />
Biancastra, tende ad assumere sfumature rossastre se tagliata, soda e spessa quella del cappello,<br />
filacciosa quella del gambo. contusa, larvata.<br />
Odore non significativo e sapore dolciastro, aromatico.<br />
Habitat<br />
Ovunque presente e <strong>di</strong>ffusa, dalla montagna alla pianura, in tutti i boschi, sia <strong>di</strong> latifoglie che <strong>di</strong><br />
conifere. Tra i primissimi <strong>funghi</strong> a fare la sua comparsa, già da Aprile Maggio, prosegue con le nascite<br />
fino all’autunno anche inoltrato.<br />
Commestibilità e tossicità<br />
Buon commestibile da consumare cotto, contiene tossine termolabili, si <strong>di</strong>sgregano e svaniscono con<br />
adeguata cottura, così come in<strong>di</strong>cato nel capitolo <strong>di</strong> micotossicologia.<br />
Osservazioni<br />
Pur trattandosi <strong>di</strong> un buon commestibile, aromatico, delicato, non deve mai essere consumato in<br />
preparazioni che non ne garantiscano adeguata cottura, alla griglia risulterebbe quasi crudo nelle<br />
parti interne, con conseguente grave rischio <strong>di</strong> intossicazioni con sindrome emolitica.<br />
Somiglianze e varietà<br />
Si consiglia prudentemente <strong>di</strong> non raccogliere e consumare quegli esemplari che non presentano i<br />
caratteristici colori rosso-vinoso, ancor <strong>di</strong> più ed in particolare, in caso <strong>di</strong> assenza del viraggio della<br />
carne dopo opportuna resezione. Questo per la confusione possibile con la somigliante e tossica<br />
Amanita pantherina, dalla quale si <strong>di</strong>stingue per l’assenza <strong>di</strong> striature al margine del cappello, per i<br />
residui velari grigiastri, per il viraggio della carne e in particolare per l'assenza della caratteristica<br />
volva circoncisa. Altra specie molto vicina e Amanita franchetii, con carne bianca non virante e<br />
residui velari giallastri.<br />
Curiosità<br />
Il sapore <strong>di</strong> questa Amanita molto dolciastro e forte può non risultare a tutti congeniale, nei misti va<br />
quin<strong>di</strong> dosata per evitare eccessi <strong>di</strong> predominanza, se utilizzata da sola deve prima essere<br />
sperimentata, in quanto potrebbe risultare ad alcuni non gra<strong>di</strong>ta.<br />
Scheda <strong>di</strong> proprietà <strong>AMINT</strong> realizzata da Pietro Curti - Approvata e Revisionata dal CLR Micologico <strong>di</strong><br />
AMIMT.