Schede dei funghi e tartufi AMINT - GAL Sarcidano Barbagia di Seulo
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Cappello<br />
Diametro anche oltre 20 cm, color bruno olivastro, bruno camoscio, ma anche fulvo e giallo chiaro<br />
quasi limone, anche con toni rossastri più o meno <strong>di</strong>ffusi, praticamente esiste un'ampia variabilità<br />
cromatica e spesso tutti questi toni sono miscelati tra <strong>di</strong> loro. Dapprima emisferico poi<br />
spianato-convesso. Cuticola finemente vellutata, secca con tempo asciutto <strong>di</strong>venta viscida con tempo<br />
umido. Si macchia violentemente <strong>di</strong> blu al tocco e alla corrusione.<br />
Tubuli<br />
Fini, dapprima giallastri, successivamente giallo verdastri ed infine oliva scuro, virano rapidamente al<br />
blu al taglio. Più corti intorno al gambo, facilmente staccabili. Pori giallognoli, ma presto rosso<br />
arancio, rosso minio o rosso mattone. Virano al blu con la pressione.<br />
Gambo<br />
Può raggiungere 15 cm col <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 5 cm. Cilindrico a volte flessuoso, bruno chiaro o giallastro,<br />
con l'età, a maturità, la base del gambo tende a scurire fortemente, il bruno-nerastro compare<br />
all'estremità e il violaceo carico colora sempre più lo stipite a partire dalla base. Provvisto <strong>di</strong> un<br />
netto reticolo rosso a maglie poligonali larghe, allungate, che occupano in particolare i 2/3 superiori<br />
dello stipite. Anche il gambo come i pori, vira rapidamente al blu se pressato.<br />
Carne<br />
Giallastra, soda ma presto <strong>di</strong>venta molle nel cappello e spugnosa nel gambo. Arancio-rossa sotto i<br />
tuboli e gialla sotto la cuticola, rosso scuro alla base del gambo, <strong>di</strong>venta rapidamente blu e<br />
successivamente blu-verdastro all’aria. Odore buono, fruttato. Sapore dolce. Reazione amiloide<br />
positiva.<br />
Habitat<br />
Fungo estivo-autunnale fortemente amante <strong>dei</strong> terreni calcarei, ma non <strong>di</strong>sdegna anche il terreno<br />
neutro e sub-acido. Cresce sia nei boschi <strong>di</strong> latifoglie (Fagus, Quercus, Carpinus) che <strong>di</strong> conifere<br />
(Pinus, Abies, Picea), <strong>di</strong>ffuso anche nei parchi citta<strong>di</strong>ni, è comune dal livello del mare alla montagna,<br />
a volte in numerosi esemplari, <strong>di</strong>ffuso copiosamente ovunque.<br />
Microscopia<br />
Spore 11÷16 × 5÷7,5 µm, da ellittiche a fusiformi, bruno-olivastre in massa.<br />
Commestibilità e Tossicità<br />
Commestibile dopo adeguata cottura, velenoso crudo o poco cotto. Sembra che in alcuni casi possa<br />
procurare <strong>di</strong>sturbi in caso <strong>di</strong> contemporanea assunzione <strong>di</strong> bevande alcoliche.<br />
Osservazioni<br />
È il capostipite della Sezione Luri<strong>di</strong>, gruppo <strong>di</strong> Boletus a pori arancio rossi e carne virante al blu se<br />
contusa o esposta all'aria. In considerazione delle <strong>di</strong>fficoltà oggettive nella identificazione delle<br />
numerose specie <strong>di</strong> boleti con sfumature rosse è consigliato evitare il consumo <strong>di</strong> questo fungo se non<br />
si è certi della sua corretta identificazione.<br />
Somiglianze e varietà<br />
Boletus calopus non tossico ma immangiabile perché amaro, i suoi pori tuttavia non sono rossi ma<br />
giallo-verdognoli. Boletus satanas (tossico), Boletus torosus (sospetto), Boletus purpureus (tossico),<br />
Boletus erytropus (commestibile dopo cottura), Boletus queletii (commestibile dopo cottura) e moltri<br />
altri della Sezione Luri<strong>di</strong>.