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Il coro dei padri di Padula. Avvio alla conoscenza del manufatto, per ...

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<strong>Il</strong> <strong>coro</strong> <strong>dei</strong> <strong>padri</strong> <strong>di</strong> <strong>Padula</strong><br />

stampe, va considerata forse anche tutta la decorazione <strong>per</strong>imetrale,<br />

con gli emblemi, i girali, i pilastri, le can<strong>del</strong>abre, i clipei, i capitelli,<br />

l'architrave, il timpano ad arco e lo stesso gusto bizzarro <strong>per</strong> una<br />

zoologia fantastica e ambigua che si riflette all'interno <strong>del</strong>le tarsie e<br />

soprattutto <strong>del</strong>l'iconografia degli intagli <strong>di</strong> <strong>Padula</strong> (fig. 21a). A questo<br />

riguardo una certa risonanza si puoÁ avvertire anche nelle decorazioni<br />

<strong>del</strong>le xilografie <strong>del</strong>le Vitae Patrum incluse nella e<strong>di</strong>zione Ottino<br />

de Luna <strong>del</strong> 1501, stampata sempre a Venezia 49 (fig. 21b).<br />

La cultura squarcionesca, lombarda e centroitaliana <strong>del</strong> pittore<br />

veronese Cristoforo Scacco sembrerebbe in via teorica collimare<br />

con gli spunti culturali proposti nella lettura <strong>del</strong>le tarsie <strong>dei</strong> dossali<br />

su<strong>per</strong>iori <strong>di</strong> <strong>Padula</strong>. L'attribuzione a Scacco degli affreschi sulle<br />

pareti <strong>del</strong>la cappella Tolosa nella chiesa napoletana <strong>di</strong> Monteoliveto,<br />

in connessione visiva <strong>di</strong>retta con le tarsie realizzate da fra<br />

Giovanni da Verona, potrebbe in qualche modo aggiungere una<br />

ulteriore freccia all'arco. Nei fatti <strong>per</strong>oÁ , i <strong>di</strong>pinti su tavola <strong>di</strong> Scacco<br />

non sembrano con<strong>di</strong>videre nessun carattere con le tarsie <strong>di</strong> <strong>Padula</strong>;<br />

una certa affinitaÁ invece potrebbe essere letta tra la cultura spaziale<br />

bramantesca degli ``affreschi Tolosa'' e alcune scene <strong>di</strong> <strong>Padula</strong>, La<br />

NativitaÁ , L'Annunciazione, Cristo davanti a Pilato. Anche in questo<br />

caso ci si scontra <strong>per</strong>oÁ in una numerosa serie <strong>di</strong> incertezze nei<br />

pannelli intarsiati e nei non pochi dubbi circa la paternitaÁ degli<br />

affreschi <strong>di</strong> Monteoliveto. Alla fine <strong>di</strong> questo tentato confronto resta<br />

comunque un se<strong>di</strong>mento, nella connessione, <strong>per</strong> quanto flebile, tra<br />

le migliori prove <strong>di</strong> <strong>Padula</strong> (fig. 7), e le espressioni spaziali <strong>di</strong> un<br />

Bergognone nella Certosa <strong>di</strong> Pavia; connessioni che passano ovviamente<br />

<strong>per</strong> il tramite degli affreschi <strong>del</strong>la cappella Tolosa <strong>di</strong> Monteoliveto,<br />

<strong>per</strong> la quale giaÁ questo nesso eÁ stato sufficientemente<br />

riconosciuto d<strong>alla</strong> critica. Non va tuttavia <strong>per</strong>so <strong>di</strong> vista, ancora<br />

una volta, il collegamento tra i certosini e gli olivetani, accertato<br />

dai documenti a Pavia e probabilmente riprodotto in Campania 50 .<br />

49 C. Restaino, op. cit., fig. 81, 83, 86.<br />

50 Sugli argomenti trattati si veda F. Bologna, Napoli e le rotte me<strong>di</strong>terranee <strong>del</strong>la<br />

pittura da Alfonso il Magnanimo a Fer<strong>di</strong>nando il Cattolico, Napoli 1977, pp.204-207,<br />

215-216;R.Nal<strong>di</strong>, Riconsiderando Cristoforo Scacco, in «Prospettiva» 45, 1986,pp.35-55.<br />

La connessione tra olivetani e certosini <strong>per</strong> Napoli eÁ giaÁ testimoniata da Summonte<br />

nella nota lettera pubblicata da F. Nicolini, op. cit., p. 157-176, che riferisce a Giovan<br />

Francesco ``da Rezzo'' il <strong>coro</strong> <strong>del</strong>la Certosa <strong>di</strong> San Martino. Sulla identificazione poi <strong>di</strong><br />

questo <strong>coro</strong> sulla base <strong>di</strong> quanto viene dedotto da Raffaello Causa si veda la bibliografia<br />

giaÁ citata nelle note precedenti e in particolare G. Porzio, op. cit., pp. 45-46.<br />

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