VIII LEGISLATURA - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione ...
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Resoconto stenografico / Seduta n.12 del 9/11/2010<br />
Processo Affari istituzionali / Posizione organizzativa individuale. Lavori d’Aula<br />
24<br />
Palazzo Cesaroni<br />
Piazza Italia, 2 - PERUGIA<br />
www.consiglio.regione.umbria.it<br />
ATTI CONSILIARI IX <strong>LEGISLATURA</strong><br />
Credo appunto che per questo vada respinta l’impostazione ideologica delle mozioni che<br />
ci sono state presentate, vada sostenuto il percorso della Giunta regionale, che ha con<br />
serietà affrontato la tematica, e vada anche evitato che nella nostra <strong>Regione</strong> possa<br />
proporsi quello che, ad esempio, sta accadendo a pochi chilometri di distanza dai nostri<br />
confini, se penso ad esempio alla <strong>Regione</strong> Lazio, a una <strong>Regione</strong> nella quale i Gruppi di<br />
maggioranza in quel <strong>Consiglio</strong> regionale, quindi i Gruppi che qui hanno presentato le<br />
mozioni che stiamo discutendo, hanno non solo previsto l’ospedalizzazione forzata della<br />
donna che decide di interrompere la gravidanza attraverso il farmaco, ma addirittura<br />
hanno presentato una proposta di legge che andrebbe a riformare le strutture dei<br />
consultori e dove si afferma che le donne dovranno chiedere l’interruzione di gravidanza<br />
presso le associazioni familiari che hanno il compito di vigilare sulla famiglia. Quella stessa<br />
famiglia che è oggetto proprio in questi giorni di una discussione importante alla<br />
Conferenza nazionale di Milano, dove non a caso le associazioni dei familiari hanno<br />
chiesto al Presidente del <strong>Consiglio</strong> dei Ministri, al Capo del Governo italiano di non<br />
partecipare.<br />
Quindi io suggerirei un po’ di attenzione, un po’ di coerenza in più per evitare che queste<br />
contraddizioni scoppino con questo fragore e per evitare che appunto si vada a ledere un<br />
diritto che non solo è presente in virtù di una decisione del Parlamento, ma è presente<br />
anche per la volontà popolare che ha confermato quella decisione. È un diritto che dice<br />
che in quelle prime dodici settimane la volontà femminile pesa di più del diritto del<br />
concepito a venire al mondo. Questo è un principio su cui tutto l’occidente si basa.<br />
Capisco il furore ideologico di chi vuole metterlo in discussione, ma credo che in<br />
quest’Aula quella rimessa in discussione non possa esserci. E mi domando perché si sia<br />
ricorso al parere dell’AIFA, si sia ricorso al parere di altre strutture e ad esempio, essendo<br />
che avete – o avevate, non lo so – una maggioranza parlamentare amplissima, non<br />
abbiate preferito intervenire in via legislativa per imporlo. Non l’avete fatto perché avreste<br />
in quel caso tradito il dettato della 194, ma anche tradito il dettato della Carta<br />
costituzionale, che com’è noto dopo la riforma del Titolo Quinto della stessa attribuisce alle<br />
Regioni la potestà di organizzare i servizi sanitari sul territorio e di farlo, appunto, secondo<br />
le evidenze scientifiche che internazionalmente sono riconosciute.<br />
Per questo il voto del Gruppo del partito della Rifondazione Comunista sarà