VIII LEGISLATURA - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione ...
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piano. Credo di essere stato chiaro. Vi ringrazio.<br />
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Resoconto stenografico / Seduta n.12 del 9/11/2010<br />
Processo Affari istituzionali / Posizione organizzativa individuale. Lavori d’Aula<br />
73<br />
Palazzo Cesaroni<br />
Piazza Italia, 2 - PERUGIA<br />
www.consiglio.regione.umbria.it<br />
ATTI CONSILIARI IX <strong>LEGISLATURA</strong><br />
PRESIDENTE. Grazie, collega Zaffini. Ha chiesto ora la parola e gliela cedo volentieri il<br />
collega Cirignoni, prego.<br />
Gianluca CIRIGNONI (Presidente gruppo consiliare Lega Nord Umbria - Padania)<br />
Credo che bisogna partire da un assunto di base: il territorio, nel quale noi viviamo, la<br />
nostra Umbria, e quindi anche il territorio di Marsciano, è di tutti, è dei cittadini e anche<br />
degli allevatori, e quindi deve essere preservato da qualsiasi fonte di inquinamento che lo<br />
renda invivibile, sia per i nostri cittadini sia per gli allevatori stessi che sono comunque<br />
cittadini e questo qui anche per le future generazioni, quindi per i nostri figli e per i figli dei<br />
nostri figli.<br />
Detto questo, che credo sia un assunto importante, la Lega Nord, che non era all’interno<br />
del <strong>Consiglio</strong> regionale nei vent’anni passati, in cui è stato fatto il biodigestore di Olmeto e<br />
ha avuto poi la sua operosità fino alla chiusura, ha comunque dimostrato già nel 2008 che<br />
era vicino ai problemi di questo territorio, ai problemi che questo biodigestore ha creato sia<br />
ai cittadini ma di converso anche agli allevatori, e infatti è venuto il nostro onorevole<br />
Alessandri. Quando la Lega è entrata all’interno del <strong>Consiglio</strong> regionale, io sono andato su<br />
questo territorio e ho visto le problematiche, ho visto questo biodigestore già chiuso, questi<br />
laghetti a sfioro. Arriviamo a valutare il dato oggettivo: questo biodigestore, purtroppo, ha<br />
avuto una gestione sciagurata da parte della politica, tant’è che il dato oggettivo è appunto<br />
solo uno, che l’ARPA (Agenzia regionale protezione ambiente) l’ha fatto chiudere. Signori,<br />
in questi vent’anni in cui questo biodigestore ha funzionato, chi lo doveva far funzionare si<br />
è perso tutti i crediti nei confronti sia dei cittadini che degli allevatori per quanto riguarda la<br />
buona funzionalità di questo impianto e la sua rispondenza a quello che doveva essere la<br />
motivazione per la quale era stato costruito.<br />
Sicuramente noi non potremo esimerci dal fare un piano zootecnico che sia condiviso,<br />
spero, poi da tutte le parti politiche, che sia un piano organico veramente che consenta sia<br />
di avere la vivibilità del territorio e anche agli allevatori di poter continuare nel loro lavoro.<br />
Come fare? Io credo che in questo caso la chiave di volta sia una sola: non lasciare soli gli<br />
allevatori in questo caso, ma – e la <strong>Regione</strong> può farlo tramite il Piano di sviluppo regionale