VIII LEGISLATURA - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione ...
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Resoconto stenografico / Seduta n.12 del 9/11/2010<br />
Processo Affari istituzionali / Posizione organizzativa individuale. Lavori d’Aula<br />
30<br />
Palazzo Cesaroni<br />
Piazza Italia, 2 - PERUGIA<br />
www.consiglio.regione.umbria.it<br />
ATTI CONSILIARI IX <strong>LEGISLATURA</strong><br />
rapporti tra i diritti e tra le persone, chi la banalizzava e chi per decenni in questo Paese<br />
l’ha negata come problema.<br />
Mi ricordo, ero ragazzino, la discussione successiva in tutto il Paese all’approvazione della<br />
legge 194 e ancor più ai due referendum, avendo votato no ad entrambi li rivendico, era la<br />
prima volta che votavo, il popolo italiano ha confermato quella legge con due referendum:<br />
contro il referendum abrogativo di chi voleva togliere quella legge, ma anche contro il<br />
referendum, all’epoca si chiamava “radicale”, di chi voleva ricostruire l’interruzione<br />
volontaria della gravidanza come un mero diritto soggettivo. Il popolo italiano ha dato<br />
quell’indicazione. È un tema etico sensibile, è un problema sociale gravissimo, entrano in<br />
gioco valori fondanti: la vita, la libertà, il diritto delle persone. Quella è stata una bella<br />
pagina della nostra storia, voluta, certo, come tutte le leggi le assemblee legislative<br />
possono rimetterla in discussione. Non mi sembra che nessuno di noi, tanto meno chi l’ha<br />
condivisa, l’ha votata oltre che l’ha apprezzata, abbia questa intenzione.<br />
L’unica battuta che faccio, permettetela perché è di questi tempi maggiore libertà dal punto<br />
di vista dell’eloquio, è evidente che, primo, non possiamo dimenticarci i risultati di quella<br />
legge che il legislatore, relatore Tina Anselmi, se non ricordo male…<br />
(Intervento fuori microfono della Presidente Marini: “Giulio Andreotti firmò quella legge”)<br />
E Giulio Andreotti firmò quella legge, quella è la legge per la tutela e per la disciplina<br />
dell’interruzione volontaria della gravidanza. E allora, dopo oltre trent’anni, parlando<br />
dall’Umbria, io vorrei semplicemente ricordare che quella legge, oltre ad avere moralizzato<br />
quel problema, oltre ad avere eliminato l’aborto clandestino quasi completamente nel<br />
nostro Paese, quasi completamente, oltre ad aver messo i cittadini nelle condizioni di<br />
essere tutti uguali e non chi le mammane e chi i viaggi all’estero, come accadeva prima, è<br />
anche la legge – che per me è la cosa ancora più importante – che ha permesso di ridurre<br />
drasticamente l’interruzione volontaria della gravidanza. Vedete i dati umbri di una<br />
<strong>Regione</strong> in cui oggi ci sono il 30% delle interruzioni volontarie della gravidanza di vent’anni<br />
fa e, in quel 30%, il 25% sono donne che vengono da fuori <strong>Regione</strong> e quasi il 50% non<br />
sono cittadine italiane.<br />
Per chi ha fatto tutto quel percorso, come si dice, e per me quello è un valore, la riduzione<br />
del fenomeno dentro una disciplina umana, civile, corretta. Quello che il popolo italiano ha<br />
voluto e si è conquistato. Allora la seconda: è un risultato di tutti, eliminiamoci il dubbio che