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VIII LEGISLATURA - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione ...

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Resoconto stenografico / Seduta n.12 del 9/11/2010<br />

Processo Affari istituzionali / Posizione organizzativa individuale. Lavori d’Aula<br />

32<br />

Palazzo Cesaroni<br />

Piazza Italia, 2 - PERUGIA<br />

www.consiglio.regione.umbria.it<br />

ATTI CONSILIARI IX <strong>LEGISLATURA</strong><br />

servizi pensati un tempo funzionano ancora oggi, se accanto allo sportello, come si dice,<br />

bisogna metterci di più e di meglio per aiutare, accompagnare le persone che si trovano in<br />

quella situazione. Secondo, l’apertura di una grande fase di partecipazione. Qui però<br />

voglio essere chiaro: la partecipazione deve avere le stesse caratteristiche di quella che –<br />

Zaffini se l’è dimenticato – è la proposta del Comitato, da sottoporre in partecipazione e<br />

poi da diventare linea guida. Non che scopriamo stamattina che non sono funzionanti. È la<br />

proposta dei tecnici. Poi va in partecipazione, poi la Giunta regionale l’approverà. Questo<br />

dice la delibera. Ve ne accorgete dopo sei mesi che non è operativa? Per informazione: la<br />

partecipazione che deve avere le stesse caratteristiche di quel percorso, non gli stessi<br />

approdi, ovviamente, ma un percorso in cui tutte le competenze culturali, ideali, tecniche,<br />

scientifiche, si misurino al meglio per dare questa risposta. Quella è la legge, quelli sono i<br />

punti di equilibrio, come si tutela al meglio il diritto, in primo luogo quello alla salute della<br />

persona coinvolta, nel modo migliore, a parità di accesso e in maniera più appropriata.<br />

Questa partecipazione ci serve per concludere un procedimento e scrivere, nonostante –<br />

mi veniva un’espressione folignate che non ripeto – le tante cose dette inutilmente fuori dal<br />

percorso, una fase utile per la vita di questa <strong>Regione</strong>, che ha quella storia, che ha quelle<br />

caratteristiche, che ha quella responsabilità.<br />

Io, siccome non sono un medico, lo teorizzavo da prima, lo teorizzo adesso, non so qual è<br />

il percorso più giusto. E’ più giusto quello che garantisce i diritti della persona nel modo<br />

migliore. La poca partecipazione a quei convegni, a quegli appuntamenti mi ha convinto<br />

ad esempio di alcune cose di grande rilievo: mi ha convinto del fatto che le tecniche<br />

diverse non debbano stare bene tutte per le stesse persone, perché è evidente che non<br />

esiste né un approccio meno invasivo, né un approccio più invasivo; esistono approcci<br />

diversi e che se vogliamo tutelare la salute della persona è la casistica di riferimento che ci<br />

deve dire dove andiamo più incontro in un senso e dove andiamo più incontro in un altro.<br />

L’altro elemento su cui non si può giocare: nella legge 194 – lo dico da Consigliere<br />

regionale, da cittadino che discute di politica e non da medico –, ed è un proprio della<br />

legge italiana, non c’è di altre leggi, c’è scritto che l’aborto, chiamiamola interruzione<br />

volontaria della gravidanza, avviene solo all’interno delle strutture pubbliche. È evidente<br />

che quando nel ‘78 il legislatore scrisse quella roba, e ha fatto benissimo a scriverla, non<br />

pensava sul fatto che due anni dopo sarebbe stata inventata una medicina che

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