Simposio - Libreria Filosofica
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<strong>Simposio</strong><br />
quello sul quale abbiamo più volte discusso, non devi certo<br />
meravigliarti. Infatti su questo punto la natura mortale segue<br />
sempre lo stesso principio quando cerca, nella misura dei suoi<br />
mezzi, di perpetuare la vita e divenire immortale. E non può<br />
farlo che in questo modo, attraverso l’amore, che fa sì che un<br />
nuovo essere prenda il posto del vecchio. Riflettiamo: quando<br />
si dice che ciascun essere vivente rimane se stesso (per esempio<br />
che dalla nascita alla vecchiaia permane la sua identità), ebbene<br />
questo essere non ha mai in sé le stesse cose. Diciamo sì che<br />
è sempre lo stesso, ma in realtà non cessa mai di rinnovarsi<br />
ogni momento in certe parti, come i capelli, le ossa, il sangue,<br />
insomma in tutto il suo corpo.<br />
E questo non è vero soltanto per il suo corpo, ma anche per la<br />
sua anima: i sentimenti, il carattere, le opinioni, i desideri, i<br />
piaceri, i dolori, i timori, niente di tutto questo rimane costante<br />
per ciascuno di noi, ma tutto in noi nasce e muore. E accadono<br />
cose più strane ancora. Non solo in generale certe conoscenze<br />
nascono in noi mentre altre spariscono - e quindi nel campo<br />
della conoscenza noi non rimaniamo mai gli stessi -, ma ciascuna<br />
conoscenza in particolare subisce la stessa sorte. [208] Infatti<br />
noi dobbiamo esercitarci nello studio proprio perché alcune<br />
conoscenze ci sfuggono continuamente: le dimentichiamo,<br />
tendono ad andare via, e con lo studio, inversamente, fissando<br />
nella memoria ciò che vogliamo ricordare, le conserviamo. E’<br />
per questo che sembrano le stesse: in realtà le conserviamo rinnovandole.<br />
E’ così che tutti gli esseri mortali si conservano:<br />
non sono sempre esattamente se stessi, come l’essere divino.<br />
Sembrano conservare la loro identità perché ciò che invecchia<br />
e va via è subito sostituito da qualcosa di nuovo, molto simile.<br />
Ecco in che modo - Socrate - ciò che è mortale partecipa 127<br />
127 Sulla nozione di partecipazione, diversa da quella di imitazione che nel<br />
discorso di Diotima è richiamata per la creazione nella bellezza, si veda il<br />
Dizionario alla voce Partecipazione.<br />
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