Simposio - Libreria Filosofica
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<strong>Simposio</strong><br />
bellissimo, non solo agli uomini ma anche agli dèi. Essi concedono<br />
davvero a pochi il privilegio di richiamare in vita la loro<br />
anima dal fondo dell’Ade, una volta morti. Ebbene fra tanti<br />
eroi, autori delle più belle azioni, concessero questo privilegio<br />
proprio ad Alcesti ricordandosi del suo gesto che avevano tanto<br />
ammirato. A tal punto gli dèi onorano la dedizione e il coraggio<br />
al servizio dell’Eros. Al contrario essi mandarono via dall’Ade<br />
Orfeo 37 , figlio di Eagro, senza ottenere nulla: gli mostrarono<br />
soltanto un’immagine 38 della donna per la quale era venuto,<br />
senza concedergliela. La sua anima, infatti, sembrava loro debole,<br />
perché altri non era che un suonatore di cetra; non aveva<br />
avuto il coraggio di morire, come Alcesti, per il suo amore, ma<br />
aveva cercato con tutti i mezzi di penetrare da vivo nel regno<br />
dei morti. E’ certamente per questa ragione che essi gli hanno<br />
inflitto questa punizione e hanno fatto in modo che morisse<br />
37 Sembra (c’è un’ampia discussione tra gli studiosi in merito) che il mito di<br />
Orfeo sia molto importante per la storia della filosofia perché l’orfismo è una<br />
delle religioni misteriche, affini al pitagorismo, che più hanno influenzato la<br />
formazione delle idee filosofiche dell’antichità, dal pitagorismo alla visione<br />
dell’anima di Empedocle e di Platone. Nel mito, Orfeo sa incantare con la sua<br />
musica uomini e dèi, e quando muore la donna di cui è innamorata, Euridice,<br />
scende nell’Ade e la sua musica fa sì che gli dèi degli inferi gli concedano<br />
di portare con sé Euridice, traendola dal mondo dei morti. Orfeo però dovrà<br />
risalire sulla Terra sempre suonando durante il cammino, e non dovrà mai<br />
voltarsi. Ma non resiste, si volta e perde la sua amata. Il mito ci è noto in<br />
molte varianti; in quella richiamata da Fedro la donna che Orfeo crede di<br />
vedere non è la vera Euridice ma solo la sua immagine. Vedi il Dizionario<br />
alla voce Orfeo.<br />
C’è qui, indubbiamente, un forte attacco (di sapore davvero platonico) contro<br />
la poesia e la musica, contrapposta duramente nella sua leggerezza alla<br />
gravità dei comportamenti di cui sono capaci Alcesti e Achille.<br />
38 Il senso del termine immagine con cui rendiamo in italiano l’originale<br />
greco (altri traduce fantasma) è negativo: l’immagine è intesa come sostituto<br />
illusorio della realtà. Su questo concetto, tipicamente platonico, nel <strong>Simposio</strong><br />
si torna nelle ultime battute del discorso di Diotima.<br />
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