Simposio - Libreria Filosofica
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<strong>Simposio</strong><br />
Liceo, si lavò e passò il resto della giornata come sempre faceva.<br />
Dopo, verso sera, se ne andò a casa a riposare 185 .<br />
185 Nel Fedone, scrive Netzsche, “Socrate andò incontro alla morte con<br />
quella stessa calma con cui, secondo la descrizione di Platone, egli lasciò<br />
il simposio, ultimo dei bevitori, al primo albeggiare, per cominciare un<br />
nuovo giorno, mentre dietro a lui rimanevano, sui sedili e in terra, i convitati<br />
addormentati, per sognare di Socrate, il vero erotico. Il Socrate morente<br />
divenne l’ideale nuovo, mai prima contemplato, della gioventù nobile<br />
greca: prima di tutti Platone, il tipico ateniese ellenico, si gettò ai piedi di<br />
quell’immagine con tutta l’ardente dedizione della sua anima entusiastica”<br />
(Nietzsche 1871, pp. 92-93). E Hadot cita anche alcuni versi del poeta<br />
romantico tedesco Hölderlin riferiti alla chiusa del <strong>Simposio</strong>: “La sua misura<br />
a ognuno. / Poi che a reggere è grave l’infelicità, / ma ancor più grave la<br />
felicità. / Ma un saggio durava / da mezzodì a mezzanotte / e fino alla luce<br />
dell’alba / vegliando chiaro al banchetto” (Hadot 1995, p. 42; il testo di<br />
Hölderlin è tratto dagli Inni e Frammenti).<br />
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