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Simposio - Libreria Filosofica

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<strong>Simposio</strong><br />

delle immagini sensibili o delle parole. Non è una teoria astratta.<br />

Non è uno dei caratteri di qualcosa di esteriore, per esempio<br />

di un essere vivente, o della Terra o del cielo, o non importa<br />

di cos’altro. No, essa apparirà all’uomo che è giunto sino a lei<br />

nella sua perfetta natura, eternamente identica a se stessa per<br />

l’unicità della sua forma. Tutte le cose belle sono belle perché<br />

partecipano della sua bellezza, ma esse nascono e muoiono -<br />

divenendo quindi più o meno belle - senza che questo abbia<br />

alcuna influenza su di lei. Iniziando il proprio cammino dal primo<br />

gradino della bellezza sensibile, l’uomo si eleva coltivando<br />

il suo fecondo amore per i giovani e così impara a percepire<br />

in loro i segni della pura e perfetta bellezza: allora potrà dire<br />

di non essere lontano dalla meta. Così, da soli o sotto la guida<br />

di un altro, la perfetta via dell’amore ha inizio con la bellezza<br />

sensibile ed ha per fine la contemplazione della Bellezza pura:<br />

l’uomo deve salire come su una scala, da una sola persona bella<br />

a due, poi a tutte, poi dalla bellezza sensibile alle azioni ben<br />

fatte e alla scienza, fino alla pura conoscenza del bello, e ancora<br />

avanti sino alla contemplazione della Bellezza in sé 146 .<br />

Questo, mio caro Socrate - mi disse la straniera di Mantinea -,<br />

è il momento più alto nella vita di una persona: l’attimo in cui<br />

si contempla la Bellezza 147 pura. Se la vedrai un giorno, al suo<br />

146 “L’Amore è filosofo: ciò significa che vi è in lui una certa intuizione di<br />

quella sapienza di cui è privo, e il desiderio di ottenerla; ma significa altresì<br />

che esso tende essenzialmente a realizzare questa stessa sapienza in maniera<br />

concreta, sia nella persona dell’amante che l’amore ha ricondotto verso il<br />

dio da cui dipende, sia nella persona dell’amato, in cui si sforza di produrre<br />

un’immagine del suo divino modello” (Robin 1908, p. 239).<br />

147 In questo passo platonico che porta all’idea di Bellezza non è<br />

esplicitamente richiamata la teoria della reminiscenza come base per<br />

la conoscenza intellettiva. Vi è tuttavia indubbiamente un parallelismo<br />

con il percorso dello schiavo della caverna platonica, e in generale con il<br />

percorso descritto nella Repubblica dalla conoscenza sensibile alle idee,<br />

parallelismo analizzato nel dettaglio da Léon Robin, che così conclude la<br />

118

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