Simposio - Libreria Filosofica
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<strong>Simposio</strong><br />
abbondano, là si posa, là sceglie la sua casa.<br />
Sulla bellezza del dio basta così, anche se davvero resta ancora<br />
molto da dire. Vorrei adesso parlare delle sue virtù. Ecco la più<br />
importante: Eros non fa né subisce ingiustizia, non fa torto a<br />
nessuno, uomo o dio, e non ne subisce da nessuno, né uomo<br />
né dio. La violenza non ha alcuna parte in ciò che subisce, ammesso<br />
che subisca qualcosa, perché la violenza non ha presa<br />
sull’Eros; non ne ha bisogno in tutto quel che fa perché tutti in<br />
tutto si mettono di buon grado al suo servizio 85 . E gli accordi<br />
che si fanno di buon grado sono chiamati giusti dalle «leggi, le<br />
regine della città 86 ».<br />
E con la giustizia ecco la più grande temperanza. La temperanza,<br />
si sa, è dominare piaceri e desideri. Ora, non c’è piacere<br />
più grande dell’Eros: gli altri piaceri sono più deboli e possono<br />
essere dominati dall’Eros; dominando piaceri e desideri, allora<br />
85 “Discorso di Agatone nel <strong>Simposio</strong>: l’Amore è assoluta mente puro da<br />
ogni ingiustizia, perché non fa né subisce violenza. Non conquista con la<br />
forza e neppure lo si conqui sta con la forza. […] La forza è il male. Essa<br />
regna ovunque, ma non contamina mai con il suo contatto l’Amore, idea<br />
specificamente greca. Splendi da.” “Desiderio sensuale e bellezza. Bisogno di<br />
infrangere l’impurità interiore contro qualcosa di puro. Ma il mediocre in noi<br />
si difende per preservare la propria vita, e ha bi sogno di macchiare la purezza.<br />
Avere potere su, è macchiare. Possedere è macchiare” (Weil 1950, p. 221).<br />
86 Cfr. Aristotele, Retorica, III 3, 1406a. La citazione rimanda ad un<br />
discepolo di Gorgia, Alcidamante. Il passo è importante perché sottolinea,<br />
come in molti altri elogi, il significato politico e sociale di Eros, come<br />
costruttore dell’ordine della polis mediante le leggi cui porta la via di chi<br />
segue il dio.<br />
In passi di questo tipo potrebbe esserci un riferimento personale, perché<br />
Platone si era impegnato, rischiando in prima persona, nell’educazione di<br />
Dione, giovane principe siracusano: “Sotto la luce di questa circostanza,<br />
l’allusione (…) ad una attività legislativa quale prodotto di un legame<br />
amoroso diviene perfettamente comprensibile, ed acquista altresì un tratto<br />
di particolare pregnanza, oltremodo ricca di significazioni” (Gomperz 1896,<br />
p. 235).<br />
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