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Simposio - Libreria Filosofica

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Dizionario del <strong>Simposio</strong> di Platone<br />

Dionisie<br />

Erano due feste in onore del dio Dioniso che ad Atene venivano<br />

celebrate una nel cuore dell’inverno (Piccole Dionisie),<br />

l’altra all’inizio della primavera (Grandi Dionisie). Erano dunque<br />

feste che aprivano e chiudevano il periodo invernale, sacro al<br />

dio. Le più importanti erano le Grandi Dionisie, nel corso delle<br />

quali venivano rappresentate le nuove tragedie. Nel corso delle<br />

Piccole Dionisie (dette anche Dionisie rustiche) le rappresentazioni<br />

tragiche venivano replicate nei demi dell’Attica.<br />

A partire dal 488-487 a.C. in occasione delle Grandi Dionisie<br />

venivano rappresentate anche le commedie.<br />

Dioniso<br />

Dioniso è un dio originario della Tracia, quindi di una regione<br />

dai Greci considerata semibarbara, conosciuto anche da Omero<br />

ma relegato in disparte, ai margini del mondo olimpico, per<br />

le sue caratteristiche. Omero ed Esiodo, infatti, hanno rielaborato<br />

le credenze del loro tempo alla luce della loro visione del<br />

mondo umano e divino. “Vi sono fondate ragioni di supporre<br />

che i poeti epici fingessero di non conoscere, o riducessero al<br />

minimo, le numerose credenze e pratiche esistenti ai loro tempi.<br />

(...) [Essi le esclusero] dai loro poemi, come esclusero molte<br />

altre cose considerate barbare da essi e dal loro pubblico di<br />

classe elevata. I poeti epici rappresentano non una vita religiosa<br />

completamente staccata dalle credenze tradizionali, ma una<br />

selezione di quelle credenze – scegliendo quelle in armonia<br />

con una civiltà aristocratica e militare, come Esiodo offre una<br />

scelta adatta a una civiltà agricola”. [Dodds 1951, pp. 86-87].<br />

Dioniso, uno degli dèi trascurati dall’epos omerico, è in effetti<br />

poco in armonia con l’etica eroica. È il dio della natura<br />

incontaminata, della foresta, dell’ebbrezza, del vino, delle<br />

forze vitali e profonde della natura che nell’uomo si esprimono<br />

nelle passioni sfrenate, liberate dal controllo che la<br />

società impone con le sue leggi e i suoi costumi. È una divinità<br />

che originariamente non richiedeva un culto pubblico,<br />

officiato dai capifamiglia e dai magistrati delle città, ma<br />

un rapporto personale e diretto tra l’uomo e il dio, profondo<br />

fino ad avvertire la presenza della divinità dentro di sé.<br />

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