Simposio - Libreria Filosofica
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<strong>Simposio</strong><br />
stesso genere, che gli uomini che le hanno desiderano averle<br />
ancora. Lo dico per difenderci contro questo possibile errore.<br />
Se ci pensi, Agatone, è necessario che essi abbiano, al momento,<br />
ciascuna delle qualità che hanno, che le vogliano o meno:<br />
com’è possibile desiderare ciò che si ha già? Ma se qualcuno ci<br />
dicesse «Io sono adesso in buona salute, e desidero esserlo; io<br />
sono ricco, e desidero esserlo, desidero possedere quel che già<br />
possiedo», allora noi gli risponderemmo: «Tu hai la ricchezza,<br />
la salute, la forza; quel che desideri, è di averle ancora in<br />
futuro, perché per il presente, che tu lo voglia o no, le hai già.<br />
Dunque quando dici: io desidero ciò che adesso ho già, queste<br />
parole significano semplicemente: ciò che io ho adesso, desidero<br />
averlo anche per l’avvenire». Sei d’accordo, non è vero?<br />
Agatone - disse Aristodemo - lo riconobbe, e Socrate proseguì:<br />
“Se tutto questo è vero, desiderare le cose che non si hanno<br />
ancora, che non si possiedono, non è forse volere per l’avvenire<br />
che queste cose ci siano conservate?”<br />
“Certo”, disse.<br />
“Quindi l’uomo che si trova in questa situazione, e cioè chiunque<br />
provi un desiderio, desidera ciò che non ha ancora e che<br />
non è nel presente. E ciò che egli non ha, ciò che egli stesso<br />
non è, quel che gli manca, insomma, ecco l’oggetto del suo<br />
desiderio e del suo amore.”<br />
“Sicuramente è così” - disse.<br />
“Andiamo avanti, allora - disse Socrate. Ricapitoliamo i punti<br />
su cui siamo d’accordo. Non è forse vero, innanzitutto, che l’Eros<br />
si indirizza verso certe cose e, in secondo luogo, che queste<br />
cose sono quelle di cui sente la mancanza?”<br />
“Sì”, disse.<br />
[201] “E adesso, Agatone, ricordati cosa hai detto nel tuo discorso<br />
sulle cose verso cui si indirizza l’Eros. Se vuoi, te lo<br />
ricordo io stesso: più o meno, tu ci hai detto, credo, che gli dèi<br />
hanno risolto i loro conflitti grazie all’amore per la bellezza,<br />
perché non ci può essere amore verso quel che è brutto. Son più<br />
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