Benessere organizzativo complessità ed emergenza
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SOMMARIO DI POSSIBILI AZIONI<br />
<strong>Benessere</strong> <strong>organizzativo</strong> <strong>complessità</strong> <strong>ed</strong> <strong>emergenza</strong><br />
L’obiettivo della salute organizzativa è proprio di una moderna <strong>ed</strong> efficiente<br />
Amministrazione, per perseguirlo è necessario intervenire sulle situazioni<br />
di conflittualità relazionali che trovano terreno favorevole in realtà lavorative<br />
ove convivono professionalità e ruoli molteplici e ove il disagio della<br />
popolazione detenuta si rinfrange inevitabilmente sugli uomini e sulle<br />
donne chiamati ad operare nelle strutture detentive.<br />
Nella prospettiva del benessere e della salute organizzativa la formazione<br />
ha ruolo di sostegno al cambiamento e, considerato il livello e la qualità<br />
della soddisfazione percepita dai partecipanti ai Laboratori, è necessario un<br />
piano d’azione costante che, su tematiche rilevanti, offra occasioni formative<br />
periodiche con il confronto tra i due ruoli e tra realtà territoriali diverse.<br />
È importante creare occasioni di incontro e di dialogo in tutti i sensi: affidando<br />
a gruppi di studio e di progetto l’elaborazione di piani di attività, creando<br />
gruppi di consulenza e di supporto a decisioni di rilievo per<br />
l’Amministrazione, prima di assumerle. In sostanza tutto ciò che è necessario<br />
a valorizzare l’apporto professionale e a far sentire che ogni responsabile<br />
è importante per l’Amministrazione.<br />
Altro nodo molto problematico, vulnus ricorrente nei dieci Laboratori, è<br />
dato dalla qualità delle relazioni sindacali. Considerata l’estrema criticità<br />
rilevata, l’Istituto Superiore ha considerato prioritario realizzare tempestivamente<br />
un corso di aggiornamento sulla negoziazione sindacale rivolto ai<br />
direttori.<br />
La problematica registrata della distanza tra centro e periferia può essere in<br />
parte superata con interventi di fluidificazione della comunicazione bi-direzionale<br />
incentivando l’uso di strumenti telematici.<br />
Il miglioramento della comunicazione deve rendere possibile la pubblicizzazione<br />
delle esperienze di eccellenza e delle buone prassi di molti Istituti<br />
del territorio, troppo spesso sconosciute e non valorizzate. Questo potrebbe<br />
essere ottenuto con l’istituzione di una sorta di vetrina delle eccellenze<br />
nel sito del Dipartimento.<br />
Molto lavoro dovrebbe essere indirizzato a curare il riconoscimento sociale<br />
del lavoro svolto negli Istituti penitenziari; un piano di comunicazione d<strong>ed</strong>icato<br />
sarebbe molto opportuno.<br />
Queste e molte altre sono le azioni auspicabili; il report in questo senso<br />
indica chiaramente molte strade di possibile intervento migliorativo su<br />
ambiti diversi.<br />
Oltre infatti ad un profondo <strong>ed</strong> ampio processo di sensibilizzazione al cambiamento<br />
sui partecipanti ai Laboratori, l’esperienza costituisce anche un<br />
importante <strong>ed</strong> approfondito studio con valenza di scientificità sullo stato di<br />
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