Benessere organizzativo complessità ed emergenza
Benessere organizzativo complessità ed emergenza
Benessere organizzativo complessità ed emergenza
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Benessere</strong> <strong>organizzativo</strong> <strong>complessità</strong> <strong>ed</strong> <strong>emergenza</strong><br />
all’Istituto, con garanzia di riservatezza e possibilità di affrontare un<br />
disagio personale.<br />
25. Organizzazione di convegni o giornate di studio monotematiche con<br />
interventi di specialisti provenienti da Enti esterni (Università, Ordine<br />
Avvocati, Magistratura, Dipartimenti dipendenti dall’Asl locale, etc.).<br />
Azioni auspicate a livello centrale o regionale<br />
Le principali proposte riguardano:<br />
26. Creare reti di relazioni tra Istituti penitenziari per condividere le buone<br />
prassi e creare spazi di riflessione, suggerimenti, proc<strong>ed</strong>ure analoghe.<br />
27. Standardizzazione e diffusione delle “pratiche” migliori di volta in volta<br />
rilevate.<br />
28. Selezione attitudinale all’ingresso e formazione all’ingresso più incentrata<br />
sul ruolo specifico e regole chiare per la mobilità.<br />
29. Visibilità e tutela dell’immagine rispetto ai m<strong>ed</strong>ia.<br />
30. Revisione della rivista “Le due città” al fine di stimolare l’interesse del<br />
lettore prev<strong>ed</strong>endo spazi di interesse comune (es. consulenza fiscale e<br />
legale) e rappresentare un punto di riferimento autorevole per la risoluzione<br />
di problematiche comuni agli appartenenti all’Amministrazione<br />
penitenziaria.<br />
Fin qui i dati raccolti. Un commento personale finale.<br />
È sorprendente che in una mezza giornata si producano tante idee e proposte<br />
sorrette anche da uno schema di riferimento che spazia dal locale al globale,<br />
dal piccolo intervento ad un vero cambiamento di mentalità. Resta da<br />
v<strong>ed</strong>ere cosa gli interessati concretamente faranno in una situazione di routine<br />
dove la creatività e l’intraprendenza non sempre sono sollecitate. Forse<br />
questo processo che, nel Laboratorio è stato appena attivato, andrebbe seguito<br />
e supportato.<br />
Viene proposta un’evoluzione degli strumenti informatici e, allora, si potrebbe<br />
incaricare un piccolo gruppo di direttori e comandanti di prev<strong>ed</strong>ere un sistema<br />
semplice di intranet che potrebbe essere messo a disposizione di tutti. Viene<br />
sollecitato un rapporto con le scuole e, allora, un piccolo gruppo di direttori e<br />
comandanti o di <strong>ed</strong>ucatori potrebbe pensare la costruzione di un pacchetto da<br />
mettere poi a disposizione di tutti. Viene sollecitata la formazione decentrata e,<br />
allora, un piccolo gruppo di direttori e comandanti potrebbe individuare 4-5<br />
esperienze pilota da seguire e poi trasformarle, come un gruppo ha detto, in<br />
“pillole” di formazione da veicolare via web a tutti gli istituti. E così via per<br />
molti altri progetti. L’Istituto superiore studi penitenziari potrebbe fornire le<br />
consulenze tecniche e metodologiche necessarie ma il lavoro dovrebbe essere<br />
svolto da persone che operano nel territorio anche per rappresentare simbolicamente<br />
ma attraverso il fare operativo una nuova sinergia tra centro e periferia.<br />
43