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Benessere organizzativo complessità ed emergenza

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Ministero della Giustizia - DAP - Istituto Superiore Studi Penitenziari<br />

All’Amministrazione le richieste possono racchiudersi in tre parole: collaborazione<br />

(tra centro e periferia); equità (nell’assegnazione delle risorse e<br />

nelle pratiche gestionali); intraprendenza organizzativa (informatizzazione<br />

e riorganizzazione del lavoro, comunicazione chiara).<br />

Un discorso a parte riguarda la considerazione e il riconoscimento sociale<br />

del lavoro svolto negli istituti penitenziari. Sappiamo che il carcere viene<br />

espunto dalla considerazione collettiva perché evoca la violenza, la devianza,<br />

la rottura della civile convivenza e che, quindi, a livello sociale si preferisce<br />

“appaltare” agli addetti ai lavori la custodia di questa parte di umanità<br />

ma qualche iniziativa pubblica di comunicazione del lavoro svolto dagli<br />

istituti penitenziari potrebbe migliorare la percezione sociale di questo<br />

mondo professionale magari per evidenziare le pregevoli attività che in<br />

molti istituti vengono svolte in connessione con il territorio.<br />

Le organizzazioni che sfuggono al desiderio delle azioni risolutive (che, a<br />

mio avviso, non esistono) e che sono capaci di darsi strategicamente un<br />

piano lucido, realistico e sostenibile di sviluppo <strong>organizzativo</strong> sono in<br />

grado, anche grazie alle analisi proposte dai partecipanti al Laboratorio, di<br />

individuare le azioni concrete che consentono di mantenere e di fare<br />

manutenzione di un sistema <strong>organizzativo</strong> complesso che riguarda la stessa<br />

evoluzione della convivenza civile.<br />

GLI INTERVENTI PER PROMUOVERE IL BENESSERE ORGANIZZATIVO<br />

Il terzo lavoro proposto ai partecipanti al Laboratorio è stato quello di individuare<br />

– alla luce della mappa del disagio costruita – possibili interventi e<br />

possibili azioni per migliorare l’ascolto e il benessere <strong>organizzativo</strong>.<br />

Il problema non è stato posto a livello generale <strong>ed</strong> astratto ma la richiesta<br />

era, in primo luogo, di contestualizzare gli interventi all’interno del singolo<br />

istituto. Il lavoro prodotto riguarda, pertanto, sia attività che in tutto o in<br />

parte sono già realizzate con soddisfazione sia attività che possono essere<br />

rivitalizzate <strong>ed</strong> aggiornate sia attività che non sono mai state svolte.<br />

Oltre alle azioni realizzabili all’interno dell’Istituto era anche richiesto di<br />

prev<strong>ed</strong>ere eventuali ulteriori azioni da realizzarsi in collegamento con il territorio<br />

e, infine, azioni auspicate a livello centrale o regionale.<br />

Ai partecipanti è stato altresì comunicato che, anche in questo caso, non si<br />

trattava di esercitarsi sul tema ma di approfittare dell’opportunità di lavorare<br />

insieme per pr<strong>ed</strong>isporre una sorta di pre-progetto da definire poi a livello<br />

locale, anche con l’apporto degli altri responsabili d’area non presenti al<br />

Laboratorio.<br />

Anche in questo caso il lavoro prodotto risulta particolarmente copioso e,<br />

per comodità di lettura, è stato raggruppato nelle seguenti tre categorie, che<br />

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